sanità

Radiologia, in Alto Adige attese infinite e dimezzate le visite specialistiche

Al San Maurizio una mammografia differibile (da eseguire entro 60 giorni) slitta dopo il 20 marzo 2023. Il Trentino continua ad aumentare il budget destinato a cliniche e centri specialistici convenzionati, Bolzano si ferma a 5 milioni di euro


VALERIA FRANGIPANE


BOLZANO. Liste d’attesa che dolori. Lunghe per gli esami di radiologia e per le visite specialistiche. Ma se il Trentino per gli esami radiologici e le visite specialistiche continua ad aumentare il budget destinato a cliniche e centri specialistici - che oggi supera i 22 milioni - Bolzano per la radiologia diagnostica si ferma a 5.

Visite specialistiche

Se un gruppo di regioni dal 2019 al 2021 è andato migliorando, l’Alto Adige è riuscito a fare peggio: la provincia di Bolzano nel primo semestre 2022 ha erogato il 46% di prestazioni di specialistica ambulatoriale in meno rispetto al 2019. Dato che emerge dal piano di recupero delle prestazioni rinviate a causa della pandemia, di Agenas (Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali).

Esami radiologici

E non va bene nemmeno sul fronte della radiologia diagnostica, visto che i tempi d’attesa per risonanza magnetica, tac, mammografia, ecografia ecc. sono eterni.

Si aspettano mesi a meno che la richiesta non sia urgente (esame prioritario entro 10 giorni; differibile entro 60 giorni; programmabile entro 120 giorni). Al San Maurizio una mammografia differibile slitta al 20 marzo 2023. Al cittadino non resta altro da fare che attendere, andare nel privato e pagarsela o puntare sui centri convenzionati del Trentino. Attese infinite che rendono il servizio pubblico di fatto inaccessibile (se non con impegnativa “urgente”).

Convenzioni congelate

Le cliniche private fanno la loro parte, contribuiscono in modo determinante all’abbattimento delle attese e la popolazione spera in un aumento delle convenzioni per non essere costretta a sborsare denari di tasca propria. Ma l’Asl ha congelato le convenzioni attuali ed il rispettivo budget a marzo 2023 con “proroga tecnica” mentre a breve il presidente Arno Kompatscher - con delega per la sanità - incontrerà i privati per comunicare loro i nuovi criteri di accreditamento e di distribuzione del budget alla luce della nuova legge sulla concorrenza.

Il Governo spinge

La sintesi è una sola: in un momento in cui il Governo spinge, l’Asl resta poco propensa ad accelerare sulle convenzioni.

Il ministro alla Sanità - Orazio Schillaci - ha appena ricordato che la pandemia ha trascurato molte malattie. Motivo per il quale ha in agenda un incontro con regioni e province autonome per “un focus sul tema”. Si punta - in sintesi - ad aumentare l’offerta di prestazioni (anche nel privato) stando attenti a non danneggiare il pubblico e controllando l’appropriatezza per evitare sprechi.

La radiologia in convenzione

In provincia di Bolzano l’Asl fa sapere che il totale del budget 2022 per la radiologia diagnostica in convenzione ai privati sfiora i 5 milioni (4.923.018). L’infografica in alto - fornita dall’Azienda sanitaria - elenca esami e budget di Brixsana, Santa Maria, Bonvicini, Omega, City Clinic (Medserv) e Sant’ Anna. Non compare ancora il Dolomites Medical Center inaugurato da poco in di via Galilei che ha presentato domanda per l’accreditamento.

Per quanto riguarda le risonanze magnetiche la parte del leone la fa Bonvicini (5.758 esami) e a Merano la Sant’Anna (4.722 esami).

Per la senologia diagnostica (mammografia) si prende quasi tutto Medserv City Clinic a Bolzano sud con 14.675 esami, mentre a Brixsana ne vanno poco più di mille. Tac e rx convenzionale tutto a Bonvicini (budget a forfait fino a 100.000 euro) e Sant’ Anna (budget fino a 150.000 euro).

Il Trentino aumenta il budget.

In Trentino il budget è molto più alto. Le due strutture che hanno avuto un incremento di finanziamento maggiore sono state Tecnomed e Cst Trento (e parliamo sia di diagnostica per immagini che di visite specilistiche). Tecnomed è passata da un finanziamento iniziale di 1 milione e mezzo a 2 milioni 230 mila euro (+730 mila euro), importo al quale vanno aggiunti anche 338.000 euro pagati dal sistema sanitario nazionale per pazienti provenienti da fuori provincia (mobilità attiva) che hanno usufruito di servizi presso questo centro. Forte anche l'aumento di prestazioni richiesto dal Cst Trento. Il finanziamento iniziale era stato di 1 milione 350 mila euro ed è poi passato, nel corso dell'anno, a 1 milione 900 mila euro (+550.000). Se nel 2017 le risonanze effettuate dai privati in Trentino erano state 20 mila, il numero è salito a 26 mila negli anni successivi e ha toccato quota 32 mila nel 2021. Bolzano nel 2022 non è arrivata a 17 mila.

Spesa detraibile più alta d’Italia

La provincia di Bolzano è sia l'area del Paese in cui nel 2021 si è registrata la maggiore spesa sanitaria pro-capite (2.968 euro), sia quella in cui si è verificato il maggiore incremento rispetto al 2019 (+24%). E, dato che deve far pensare, quella in cui si registra anche la spesa sanitaria detraibile più alta del Paese a quota 1.030 euro. In soldoni gli altoatesini devono metter mano alle loro tasche per avere prestazioni sanitarie in tempi ragionevoli. E così non va.

 













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