Raid vandalico, distrutte 200 piante di Pink Lady

Il grave episodio ad Ora: il responsabile è stato smascherato dalle telecamere Il proprietario: «È stato un vigliacco: nel video si vede il trattore e chi lo guida»


di Bruno Tonidandel


ORA. Non si sa ancora quale sostanza abbia impiegato il vandalo che ha voluto danneggiare l'altra notte, 200 piante di mele in un frutteto di Ora. Piante pregiate perché si tratta di Pink Lady, la varietà più preziosa per i frutticoltori perché più remunerativa. Basti pensare che se le Golden vengono pagate dalle cooperative al contadino meno di 25 centesimi al kg, le Pink possono spuntare prezzi che superano anche gli 80 centesimi, sempre al kg. Ma il proprietario del fondo, posto a nord dell'abitato, è fiducioso che il responsabile dell'atto vandalico portato a termine l'altra notte, possa venir presto individuato.

«Anche perché abbiamo la sua foto», ci ha detto Georg Gallmetzer, che con il fratello più giovane e con il padre conducono da anni una avviata azienda agricola.

«L'uomo, che ha avuto un comportamento da vigliacco - aggiunge il giovane - è stato ripreso dalle videocamere che abbiamo installato per controllare un nostro capannone, accanto alle due file di Pink Lady. Sono ben visibili la persona, il trattore e l'atomizzatore con il quale è stata spruzzata la sostanza che ha rinsecchito, dopo un paio di giorni, i germogli dei nostri alberi».

Le piante della famiglia Gallmetzer sono in pieno vigore: hanno un'età di 5 anni e quest’autunno avrebbero potuto fruttare circa 3000 chilogrammi di mele, lo ripetiamo, molto pregiate. Il danno - è doveroso precisarlo - non è irreparabile, ma è pur sempre ingente perché l'azione criminosa rallenterà lo sviluppo vegetativo delle piante. L'episodio è accaduto l'altra notte. Nessuno ha sentito rumori, nessuno ha visto. Il responsabile dell'atto vandalico è passato a fianco dei filari di meli Pink Lady con trattore e al traino l'atomizzatore ed ha spruzzato sulle piante una sostanza sicuramente corrosiva.

«Non sappiamo ancora cosa abbia danneggiato i nostri meli - ci ha detto ancora Georg Gallmetzer - Abbiamo portato dei campioni di ramoscelli rinsecchiti in laboratorio e in questi giorni si sapranno i risultati delle analisi; di certo si tratta di un prodotto forte, forse usato dagli agricoltori biologici, ma sicuramente non è un diserbante, perché in questo caso le piante non sarebbero più in grado di riprendersi».

Subito dopo aver scoperto il danneggiamento in campagna, la famiglia Gallmetzer ha denunciato il fatto ai carabinieri.

«Sono venuti nel podere - ci ha detto Georg - hanno guardato un po' e dopo qualche minuto se ne sono andati».

Le indagini, al momento, è ancora in corso.

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