IL PROCESSO

Rapinatore smascherato grazie al Dna

E' stato condannato a 4 anni di reclusione



BOLZANO. A distanza di nove anni i carabinieri dei Ris di Parma hanno identificato, grazie al Dna, l’autore di una rapina compiuta il 27 luglio del 2009 ai danni della filiale di Vipiteno della Cassa di Risparmio. Si tratta di un 27enne della provincia di Bergamo che era riuscito a far perdere le proprie tracce ma è finito nella rete degli inquirenti italiani dopo essere stato arrestato in Slovenia per un altro colpo.

Come detto in un primo tempo il giovane, che alla Cassa di Risparmio di Vipiteno aveva rapinato 13 mila euro, era riuscito ad evitare la cattura scappando prima a piedi e poi in sella ad una moto, in seguito abbandonata poco distante.

Nel corso delle indagini, però, i carabinieri riuscirono e rintracciare la moto, trovando accanto al mezzo anche un paio di guanti, un passamontagna ed una parrucca usati dal bandito. Fu proprio a seguito di quel ritrovamento che i laboratori scientifici dei Ris di Parma riuscirono a ricostruire il Dna del malvivente che però, all’epoca, non portò ad alcuna identificazione in quanto il rapinatore non aveva avuto precedenti e, di conseguenza, non era noto agli inquirenti.

La situazione è cambiata qualche mese dopo quando il giovane bergamasco venne arrestato in Slovenia dopo un colpo tentato in una banca di Portorose. Nel corso degli interrogatori a Portorose emerse la responsabilità del malvivente anche per una rapina effettuata qualche anno prima nel nord Italia.

L’analisi di un tampone di saliva ha permesso di estrarre il Dna e a quel punto il giovane è stato smascherato anche per il colpo a Vipiteno. Dopo aver espiato la condanna in Slovenia, il malvivente è stato ora condannato con rito abbreviato (giudice Pappalardo) a quattro anni anche in Italia. Dovrà anche restituire la somma del bottino alla banca. (ma.be.)













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