Repetto: abbiamo ignorato la crisi

L’ex assessore: «Per vincere dobbiamo stare nei quartieri e dare una speranza»



BOLZANO. Sandro Repetto l’onda dello scontento l’aveva sentita arrivare. Da tempo. Con 522 preferenze è il secondo italiano più votato dopo Mauro Randi. Ex assessore, il consigliere del Pd racconta gli errori commessi e suggerisce la strategia per il ballottaggio.

Per raccogliere tutte quelle preferenze ha girato indefessamente la città durante la campagna elettorale?

«Questa storia del cacciatore di preferenze... Io sto tutto l’anno sul territorio. Seguo il precetto di Franz Josef Strauß, che fu presidente della Baviera: la campagna elettorale inizia il giorno dopo la tua elezione. Non puoi mollare la presa, devi stare in mezzo alla città. Io frequento molto il mondo dell’associazionismo. Devi stare con loro, non ricevere in ufficio il presidente dell’associazione».

Quale clima ha trovato durante la campagna elettorale?

«Ho toccato uno scollamento forte tra le persone e gli emarginati. Troppe volte mi sono sentito dire “starei meglio se avessi la pelle nera, perché sarei più tutelato”».

Dove siete stati deboli come maggioranza?

«Qui. Non abbiamo capito come ritrovare il senso della solidarietà, come intervenire nella guerra tra deboli. C’è un sistema di welfare da rivedere, probabilmente diamo contributi a fasce di persone che non ne hanno bisogno. Abbiamo ascoltato poco l’urlo di aiuto di commercianti e artigiani, ai quali avrebbero giovato anche piccoli interventi, dalla creazione di qualche posto auto alla riapertura di via Claudia Augusta. In generale è stata sottovalutata la portata della crisi a Bolzano. Il problema numero uno in città è il lavoro. Quasi ogni giorno mi contattano persone che mi chiedono una mano per trovare una occupazione per sé o per i figli».

Non è una analisi leggera.

«È una fotografia. Possiamo rilanciare alla grande, è questo il nostro compito per il ballottaggio e per dopo. E se non rilanciamo noi, ci penserà qualcun altro. Non sottovalutiamo la capacità di penetrazione di CasaPound nei quartieri. Ci sono e intervengono molto concretamente».

Come dovete muovervi per il ballottaggio?

«Spiegando che Spagnolli è l’unica possibilità di governo. Urzì sarebbe un altro sindaco di maggio. E dobbiamo dare una prospettiva per il dopo, una speranza. Il tema è il lavoro e le operazioni che il Comune può mettere in campo. L’allarme sicurezza è figlio della crisi». (fr.g.)

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