Repetto: Bolzano rischia di essere tagliata fuori 

Ieri l’ultimo giorno d’assessore prima del “trasloco” in Provincia: «Potremmo trovarci una giunta che rema contro il capoluogo». Caramaschi: sono preoccupato


di Paolo Campostrini


BOLZANO. Repetto e Caramaschi sono stati un paio di minuti a sussurrarsi qualcosa, ieri mattina, nel cortile del Comune. Di cosa hanno parlato? Sicuramente di Bolzano. Perché poi l'assessore uscente ha salutato il sindaco e ha detto un paio di cose: «La Svp ha i voti e decide come crede». Pure la Lega li ha avuti... «Appunto. Quindi ora io mi tiro fuori. Ma una questione mi sento di porla: Bolzano rischia di non avere per altri cinque anni nessun suo rappresentante in giunta. Non un assessore bolzanino che sia uno. Né della Lega, né della Svp. E visto che gli italiani in città sono il 70% e che sono il 50% di tutti gli italiani in provincia, beh, non vorrei che nessuno parlasse per i bolzanini...». Vuol dire, Repetto, che ci aspetta una giunta fatta di assessori con altri territori nel cuore. E probabilmente, almeno all'inizio, anche nella testa. In questo quadro, che dice invece Caramaschi? «Io taccio, per adesso. E poi un bolzanino con cui parlare lo avrà comunque la giunta. E quello sono io». Ma, sindaco, se la Lega si accorda con la Svp in giunta non è che tra due anni lo potrà fare anche in Comune e magari cambiare le carte in tavola anche sul tavolo degli accordi già sottoscritti con lei e con Bolzano? «Non parlo delle prossime elezioni. Dico soltanto questo: sulle intese per le grandi opere c'è la firma mia e del presidente. Ed è a Kompatscher che io chiederò ragione nell'eventualità che qualcosa sia posto in discussione. Penso di no, ma se così fosse, io sono qui». In sostanza: Repetto teme per Bolzano anche sull'onda della delusione per il mancato accordo Svp-centrosinistra in Provincia, Caramaschi ammette sottotraccia di voler tenere la guardia alta sui finanziamenti per il capoluogo ma ambedue stanno in ogni caso ponendo la questione. Che è quella del rapporto tra Bolzano e palazzo Widmann e dunque tra città e territori all'indomani del rimescolamento delle alleanze. E pongono il tema partendo da due dati di fatto. Il primo è la mancanza di un interlocutore "urbano" in giunta. Un elemento già presente nella precedente (Tommasini è di Laives) ma bilanciato dal ruolo di Bizzo in consiglio. Il secondo è l'eventualità che la Lega nel tavolo operativo con una Svp non più legata al patto con i dem, sia tentata di rimettere in discussione stanziamenti e, soprattutto, impegno politico per risolvere i nodi del capoluogo. Ma se il primo elemento di possibili criticità nei rapporti Bolzano-Provincia è fattuale ma ha l'opportunità di essere superato in base all'atteggiamento più o meno consapevole del brissinese Bessone e della meranese Mattei rispetto ai bisogni dei bolzanini, quello degli accordi sulle opere è tutto sulle spalle di Kompatscher e di Caramaschi. Sono Landeshauptmann e sindaco che sono chiamati a dimostrare, in questo frangente, che l'”entente cordiale”, quell'intesa anche caratteriale che ha consentito di superare tanti ostacoli in questi due anni, riaggiornando in senso positivo le rigidità durnwalderiane nei confronti del capoluogo, venga riconfermata e ribadita. Perché a questo punto il nodo politico con cui la Lega dovrà confrontarsi è questo: collaborare con la giunta bolzanina, in cui non è presente, e col sindaco , che probabilmente sfiderà tra due anni , senza frenare sullo sviluppo della città e dunque, indirettamente, agevolando i possibili successi del mandato di Caramaschi, o no? Un passaggio stretto, in ogni caso. Ecco perchè, più che alla Lega, Caramaschi ieri si è rivolto al presidente: "Se parlassi di politica in questi giorni - ha detto - potrei sembrare inopportuno. Non mi rivolgo dunque alla Lega ma a Kompatscher. E' con lui che voglio portare avanti i progetti per la città". E partendo da dove? "Dalla firma per avviare il progetto Areale e dalle opere di Bolzano sud. Sull'autostrada in galleria e sulla concessione che dovrebbe precederla, invece, conto sulla coerenza del ministro Toninelli...". E Sandro Repetto? "Lunedì lascio - conferma - e in Provincia farò l'opposizione. Ma con un occhio sempre attento a quello che accadrà a Bolzano. Se qualcuno mette delle trappole, me ne accorgerò in tempo...".













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