Ricorso contro «Scarpe&scarpe»

Cinque negozi storici contestano l'ampliamento dello store al Twenty


Mario Bertoldi


BOLZANO. Per il centro commerciale «Twenty» non c'è pace. Questa volta al centro di nuove azioni giudiziarie è finito il punto vendita «Scarpe & Scarpe» (catena nazionale che vanta in tutta Italia 98 negozi) che ha ottenuto la licenza per un ampliamento al secondo piano di uno spazio vendita di ben 600 metri quadrati. La nuova dimensione del punto vendita bolzanino di «Scarpe & scarpe» è operativa dal giugno scorso.

Nei mesi successivi alcuni commercianti dello stesso settore hanno lamentato pesanti ripercussioni negative con una contrazione degli affari di circa il 30 per cento. Ecco perchè nei confronti della nota catena nazionale di calzature sono scattate una serie di iniziative tese a verificare la legittimità delle licenze concesse. E' l'avvocato Federico Mazzei a curare il nuovo ricorso davanti alla giustizia amministrativa. Anche in questa occasione il contenzioso si annuncia duro.

Ad innescare il ricorso davanti al Tar sono stati alcuni commercianti di scarpe storici di Bolzano: «Calzature Fill», «Europa snc», «By Magdalena», «Rizzolli sas» e «Villotti sas». A cosa mira il ricorso ai giudici amministrativi? Ad ottenere la revoca della licenza concessa dalla Provincia (oltre i 500 metri quadrati la competenza è provinciale) che avrebbe seguito un iter irregolare.

La prima udienza è già fissata per il 25 ottobre. Sarà un'udienza in cui verrà discussa non tanto la causa nel merito, quando la richiesta immediata di sospensiva dato che i ricorrenti lamentano danni gravi ed irreparabili. La tesi è chiara: l'attività commerciale dei ricorrenti potrebbe subire pesanti contraccolpi se non dovessero essere assunti provvedimenti a titolo cautelare in attesa che la causa venga decisa nel merito.

La sospensiva richiesta toglierebbe efficacia alla licenza commerciale concessa con una conseguenza immediata: il punto vendita da 600 metri quadrati dovrebbe essere momentaneamente chiuso in attesa della decisione di merito. E' evidente che in questo caso potrebbe essere la proprietà della catena «Scarpe & scarpe» a lamentare possibili danni economici rilevanti (anche se il negozio al primo piano resterebbe aperto).

Le potenzialità dei soggetti in campo, però, sono diverse e le risorse di una grande catena nazionale non possono essere quelle di un singolo commerciante. E' sulla base di questa impostazione che i cinque ricorrenti sperano di ottenere l'accoglimento della richiesta di sospensione dell'efficacia della licenza. A far da sfondo a questo nuovo braccio di ferro in sede amministrativa c'è l'ennesimo contenzioso sul rilascio di licenze per attività commerciale al dettaglio in zona produttiva.

«Le norme provinciali in vigore non lo permettono» ricorda l'avvocato Mazzei che ha curato la nuova istanza. Tra il resto la licenza che ha permesso a «Scarpe & scarpe» di ampliare notevolmente il punto vendita aperto al «Twenty» sarebbe stata concessa facendo riferimento ad un contingentamento che in zona produttiva non può esistere. Si torna, dunque, alla questione di sempre.

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