Riforma: via un senatore e due deputati

Con il taglio dei parlamentari, dovranno essere ridisegnati i collegi regionali. La Svp spera nei vincoli statutari


di Orfeo Do


BOLZANO. Primo via libera del Senato alla riduzione dei deputati. Con un voto quasi unanime, 212 sì, 11 no e l'astensione della Lega, l'aula di palazzo Madama ha approvato il primo articolo del disegno di legge di riforma costituzionale che prevede il taglio del numero dei deputati che passano da 630 a 508 (di cui 8 all'estero). Viene anche abbassata da 25 a 21 anni l'età per essere eletti. La riduzione del numero dei senatori (da 315 a 254) è invece contenuta nell'articolo 2 (Senato federale e semipresidenzialismo) che dovrebbe essere approvato in questi giorni. Ma la discussione è tornata in Commissione legislativa da lunedì prossimo e l’esito non è affatto scontato con conseguente rischio elevato anche per la coalizione che sostiene il governo Monti.

«Non è stato è stata propriamente una procedura elegante - commentano, caustici, i deputati altoatesini - considerato che per ora i senatori hanno pensato solo a ridurre i membri dell’altra Camera».

Va detto in premessa che si tratta soltanto di un primissimo passo di un iter parlamentare di riforma costituzionale che si preannuncia assai lungo e dall’esito incerto. Tanto che nelle ultime ore nella Capitale si è tornati a sentir spirare il vento del ricorso al voto anticipato ad ottobre.

Ma cosa potrebbe cambiare in regione se la riforma dovesse andare in porto?

Salterebbe un senatore, con ogni probabilità con una modifica dei collegi trentini, che porterebbe i seggi del Trentino Alto Adige a Palazzo Madama da sette a sei. Ora a Roma siedono gli altoatesini Helga Thaler Ausserhofer, Oskar Peterlini e Manfred Pinzger (Svp) e i trentini Sergio Divina (Lega Nord), Giacomo Santini e Christano De Eccher (Pdl) e Claudio Molinari (Api). I vincoli statutari per la Provincia di Bolzano dovrebbero in teoria poter continuare a garantire gli attuali tre scranni in Senato.

Prospettiva totalmente diversa invece per i membri di Montecitorio che dagli attuali undici eletti nella Circoscrizione regionale passerebbero a nove.

Ora alla Camera vi sono 5 altoatesini: Gianclaudio Bressa e Luisa Gnecchi (Pd), Siegfried Brugger e Karl Zeller (Svpp) e Giorgio Holzmann (Pdl).

In futuro la metà dovrebbe essere eletta in collegi uninominali e l’altra metà con sistema proporzionale sulla circoscrizione. E grazie ai risultati dell’ultimo censimento con l’aumento della popolazione il taglio potrebbe essere solo di due deputati. Di certo su questo piano non è affatto detto che la riduzione della rappresentanza trentina al Senato non possa o non debba essere compensata da un rafforzamento alla Camera. Anche se tutto dipenderà dalla natura del Senato federale che avrebbe spuntato la Lega Nord nelle ultime ore nella rinato asse con il Pdl che a sua volta punta sul semipresidenzialismo.

Di certo i partiti sono tutti in attesa di un quadro di riferimento certo anche perchè, almeno le forze maggiori, hanno in programma anche le elezioni primarie per la scelta dei candidati. Tutto dovrebbe comunque “maturare” al massimo entro due settimane. E poi saranno urne in primavera oppure ancora in autunno.

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