Riparte la nave dell’autonomia, avviato il tavolo Stato-Provincia 

L’incontro di ieri a Palazzo Chigi. Chiesto il ripristino di competenze in tema di commercio, artigianato e personale e quella primaria sull’ambiente. Riflettori sulla sanità. Si cerca di risolvere anche la questione del nuovo carcere



Bolzano. Il clima lo si capisce dalla parole di Julia Unterberger al termine dell’incontro di ieri. «Atmosfera amichevole, ci ha ascoltati con molta attenzione sia in tema di autonomia che sulle questioni legate alla sanità», afferma la senatrice Svp. Concetto ribadito dal governatore altoatesino. «Abbiamo trovato nel premier Giuseppe Conte un interlocutore attento e preparato sulle tematiche legate all’autonomia. Così Arno Kompatscher, dicendosi convinto che questo colloquio potrà “accelerare una serie di passaggi normativi su argomenti di grande importanza per la nostra amministrazione». «Si è concordato l’avvio di un tavolo tecnico Stato-Provincia per lavorare al ripristino delle competenze e allo sviluppo dell'autonomia», ancora il presidente della Provincia. Si tratta del ripristino di una serie di competenze che hanno subito delle limitazioni - legate anche a decisioni della Consulta - in seguito alla riforma costituzionale del 2001 (su personale, commercio, artigianato e ambiente) e l’attribuzione della competenza primaria in un tema centrale per il futuro come quello dell’ambiente. Ed anche i nodi da risolvere per il nuovo carcere. Poi tanta sanità: la soluzione delle controversie legate al requisito della conoscenza linguistica per l’iscrizione agli Ordini professionali e alla proroga biennale dei contratti a termine per i medici che devono ottenere l’attestato di bilinguismo. «Abbiamo chiesto collaborazione a Conte, che ci dia una mano a trovare soluzioni su più punti. Non riusciamo più a muoverci... siamo inondati di ricorsi. Non credo che l’obiettivo del governo sia quello di impugnarci ogni norma e farci lo sgambetto quando nei prossimi 5 anni se ne andranno in pensione 180 medici. Non possiamo chiudere reparti», sottolinea l’assessore provinciale alla sanità, Thomas Widmann, presente all’incontro di ieri mattina a Palazzo Chigi, insieme a Kompatscher, Unterberger ed al ministro per gli Affari regionali, Vincenzo Boccia. Per quanto riguarda, infine, i rapporti finanziari tra Roma e Bolzano, Kompatscher e il presidente del Consiglio hanno ridimensionato le discussioni emerse nei giorni scorsi «Il patto di garanzia siglato nel 2014 – evidenzia il governatore – è stato “blindato” anche da una sentenza della Corte Costituzionale che esclude la possibilità di modifiche peggiorative oltre la “deadline” del 2022. L’attuale contributo della Provincia di Bolzano al risanamento del debito pubblico, che è di 476 milioni di euro l’anno, verrà ricalcolato nel 2023 sulla base del costo “aggiornato” del debito stesso, ma sono escluse delle rivoluzioni». «Da parte del governo c’è la massima attenzione», così il ministro Boccia al termine dell’incontro. Ai giornalisti fuori da Palazzo Chigi, Kompatscher ricorda poi che l’Alto Adige si sostiene con le proprie finanze, tanto da essere il terzo contributore netto dello Stato dopo Lombardia e Veneto. Ecco nel dettaglio le questioni legate alla sanità.

Conoscenza della lingua

per l’iscrizione all’Albo

Primo punto affrontato (“sul quale non vi sono resistenze da parte del governo”, precisa Kompatscher) quello che dovrebbe portare a risolvere il contenzioso in atto sul requisito della conoscenza linguistica per l’iscrizione agli Ordini professionali. La direttiva europea del 2015 prevede che i professionisti debbano possedere la conoscenza di una lingua ufficiale dello Stato membro o di una lingua amministrativa dello stesso. «In virtù dell’articolo 99 dello Statuto – dice il presidente altoatesino - la lingua tedesca viene parificata a quella italiana, ed è dunque da considerarsi a tutti gli effetti lingua amministrativa dello Stato. Il nostro obiettivo è quello di elaborare una norma di attuazione che ci consenta di disciplinare la materia sul nostro territorio».

Proroga dei contratti

a tempo determinato

Altro tema al centro dell’agenda quello dei contratti a tempo determinato. «Su poco meno di 1.300 posti di medici specialisti – sottolinea Thomas Widmann – circa 228 sono ancora vacanti, e nei prossimi 4/5 anni andranno in pensione altri 180 specialisti. Vogliamo garantire ai nostri cittadini un’assistenza di qualità perché la salute è un diritto universale, e al tempo stesso la possibilità di rivolgersi al personale medico nella propria lingua madre». La proposta della Provincia è quella di consentire la proroga da 3 a 5 anni della durata dei contratti in essere a tempo determinato dei medici. «In questo modo – aggiunge Kompatscher – vi sarebbe la possibilità di avere un margine di tempo maggiore per ottenere l’attestato di bilinguismo C1 (ex patentino A) richiesto per il personale medico, e non si rischierebbe di aggravare ulteriormente il problema della carenza di personale. Anche su questo tema il premier ha assicurato che vi è, da parte del governo, la disponibilità a trovare una soluzione condivisa».

Formazione dei medici

col modello austriaco

Così Widmann: «Abbiamo spiegato a Conte nel dettaglio il modello di formazione che consente da subito l’assunzione degli specializzandi. Siamo terra di confine e rischiamo di perdere tanti medici che Oltrebrennero hanno condizioni migliori ed abbiamo spiegato che grazie a questa norma ultimamente ci sono tornati in casa 110 medici. Se Roma si mette di traverso, li perdiamo. Crediamo che abbia capito».

Tetto massimo di spesa

per il personale in sanità

Su questa questione Widmann ed Unterberger non sono disposti a discutere: «Non è possibile che Roma ci abbia imposto un tetto di spesa. È un attacco all’autonomia, devono tornare indietro».













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