«Ripartiamo senza Paul, non è un nemico» 

Il movimento tiene bassa la polemica sulla uscita e organizza la corsa per le elezioni: «Siamo forti» 



BOLZANO. La versione altoatesina del M5S di fronte allo strappo del proprio rappresentante più alto, il consigliere provinciale Köllensperger. «Non dite che ci scagliamo contro Paul. Per noi non è un nemico», esordisce il consigliere comunale Pierluigi Gaianigo. Nel M5S chi se ne va o chi viene cacciato diventa «il traditore». «Ma quale traditore», dice Gaianigo, «I toni al nostro interno sono calmi. Poche le eccezioni». Si respira l’aria, ammette Gaianigo, «di una separazione quasi consensuale». Sia Gaianigo che Francesca Schir, inviata a Roma per discutere le regole sulle candidature, ammettono di condividere le rivendicazioni portate avanti da Köllensperger prima dello strappo. Gaianigo: «Le regole sono troppo rigide per una realtà come la nostra, se vogliamo provare a scalfire il blocco Svp». Gli fa eco Francesca Schir, consigliera a Merano: «Köllensperger non l’ha fatto per se stesso, sarebbe stato rieletto. È vero che serve più flessibilità per l’Alto Adige. Paul girava per le valli e gli dicevano “ci convinci, ma il movimento è troppo romano”». Salutato Köllensperger, il problema è il 21 ottobre. Il Movimento 5 Stelle perde il consigliere uscente, conosciuto. Un colpo per la lista elettorale. «Sì, dobbiamo riorganizzarci», anticipa Gaianigo, «Ma non è la fine del mondo». Secondo Francesca Schir la lista non uscirà danneggiata dalla concorrenza della civica di Köllensperger: «Il movimento è una idea, non una persona. Anche Köllensperger era sconosciuto alle scorse provinciali». Nei prossimi giorni arriveranno le regole per le candidature, scelte attraverso la piattaforma Rousseau. Köllensperger si dimetterà dal Consiglio. La prima dei non eletti nella lista del 2013 è la consigliera comunale Maria Teresa Fortini, non candidabile alle provinciali (esaurito il limite dei due mandati). Se non dovesse subentrare Fortini, il secondo dei non eletti è Alessandro Borzaga, uscito con polemica dal M5S.















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