Risarcimenti, la “Allianz” va dal giudice
Per la sciagura del treno, l’assicurazione della Sad sospetta speculazioni e chiede al giudice di nominare un medico perito
BOLZANO. Mentre l’inchiesta penale sulla sciagura del treno della val Venosta è in attesa delle richieste conclusive della Procura (annunciate per fine mese), a livello civilistico l’assicurazione della Sad, che per il momento è intervenuta in attesa di rifarsi nei confronti di chi sarà ritenuto responsabile, è alle prese con richieste sempre più esose da parte di chi rimase coinvolto nel disastro. Come si ricorderà le vittime furono 9 ed i feriti 28. In attesa della definizione delle responsabilità colpose sullo smottamento che provocò la tragedia, l’assicurazione “Allianz” che garantisce tutti i viaggiatori ferroviari della linea della Venosta ha deciso di intervenire per procedere ai risarcimenti materiali, riservandosi di rivalersi su coloro che la giustizia individuerà in seguito come responsabili. La compagnia non ha usato parametri restrittivi e non ha avuto problemi a trovare un’intesa con i famigliari delle vittime.
Qualche problema è però emerso quando si è trattato di procedere ai risarcimenti di alcuni dei viaggiatori rimasti feriti, L’assicurazione si è trovata di fronte a richieste risarcitorie sempre più esose e, comunque, non in linea con i parametri abitualmente riconosciuti per la quantificazione dei risarcimenti per danni fisici subìti in incidenti. Per sbloccare la situazione la compagnia di assicurazione ha così deciso di far ricorso al giudice civile chiedendo che sia il tribunale a nominare un medico che, in veste di perito, possa valutare con obbiettività l’entità delle lesioni e ferite subìte in occasione della tragedia ed il relativo risarcimento. La compagnia intende infatti proseguire nella liquidazione dei risarcimenti. Nel frattempo il sostituto procuratore Axel Bisignano ha annunciato la chiusura definitiva della fase istruttoria entro fine mese. Ieri il corposo fascicolo è stato anche visionato dal procuratore capo Guido Rispoli. La Procura dovrebbe dunque accingersi a chiedere il rinvio a giudizio dei cinque indagati, per il momento individuati dalla magistratura quali presunti responsabili a titolo colposo (in concorso) del disastro. Tra il resto gli ultimi accertamenti hanno appesantito la posizione processuale dei responsabili del consorzio di bonifica , proprietario dell'impianto di irrigazione dalle cui tubazioni è fuoriuscita la massa d'acqua che provocò il disastroso smottamento. Al momento sul registro degli indagati sono annotati cinque nomi. Si tratta di Lothar Burger (presidente del consorzio), Gottofried Niedermair (direttore), Manfred Lechner (addetto alla sicurezza), Walter Pirhofer (operaio acquaiolo) ed Helmuth Moroder (citymanager del Comune di Bolzano, inquisito in qualità di responsabile per conto della «Sta spa» del progetto per il ripristino della linea ferroviaria Merano-Malles, nonchè direttore (all'epoca) della «Sba srl» , società di gestione della linea. Il deposito delle ultime memorie difensive non sembra aver modificato il convincimento del magistrato che ha condotto le indagini e che si appresta a chiedere i rinvii a giudizio.
©RIPRODUZIONE RISERVATA