Riscossioni, Bolzano è prima in Italia

Incassiamo il 94,1% dei tributi e l’87,6% delle multe e delle tariffe contro una media nazionale del 70 e del 50%


di Massimiliano Bona


BOLZANO. Bolzano è in testa alle classifiche nazionali anche per le riscossioni. Come dire che qui, al pari di Trento, o di altre città del Nord (tra le eccezioni ci sono Enna e Barletta) non si può davvero sgarrare o, se preferite, i contribuenti sono più diligenti e puntuali. E nella graduatoria, stilata dagli esperti del «Sole 24 Ore», sono comprese sia le entrate tributarie (tasse, Imu-Imi e contributi utilizzati per finanziare la spesa pubblica) che quelle extratributarie (multe, tariffe per i servizi comunali, le mense, i trasporti scolastici eccetera).

Le entrate tributarie. A “parlare”, in questo caso, sono le cifre. Bolzano nel 2013 ha accertato entrate derivanti da tributi per 33,4 milioni di euro e la sua capacità di riscossione è stata del 94,1 per cento. Ciò significa, in soldoni, che siamo riusciti ad incassare 31,42 milioni. La parte restante, poco meno di due milioni di euro, è finita tra i cosiddetti «residui attivi», ovvero i mancati versamenti, che le amministrazioni comunali sperano di riuscire ad incamerare almeno in ritardo, uno o più anni dopo. Al secondo posto c’è Trento, che incassa il 93,1% delle entrate, ma nelle primissime posizioni ci sono anche Gorizia (88,7%), Mantova (86,5%), Lecco (86,3%), Reggio Emilia (85,7%), Genova (85,5%) e Firenze (83,5%). In coda alla classifica figurano soprattutto città del Sud: a Reggio Calabria è stato incassato solo il 40,9%, a Messina il 41% e ad Avellino il 42,7%. Tra i flop c’è anche Rovigo, Comune “fermo” al 55,2%. La media, a livello, nazionale in questo caso è del 70 per cento.

Le entrate extratributarie. Per quanto attiene il 2013 Bolzano, con accertamenti per 53,4 milioni ed una capacità di riscossione dell’87,6%, si è dovuta inchinare solo a Bergamo e accontentarsi del secondo posto in ambito nazionale. E in questo caso, come detto, stiamo parlando di multe e tariffe per diversi servizi (media italiana 50%). Sono solamente sei le province in Italia che sono rimaste sopra l’80 per cento. Trento è al nono posto, poco al di sotto, con il 79,5 per cento. In coda, anche in questo caso, c’è soprattutto il Centro-Sud Italia: da Cosenza (solo il 16,1% di incassi) a Chieti (18,5 per cento) passando ad Agrigento e Ragusa. Male, comunque, anche a Prato con il 34,1%. Le entrate extratributarie sono fondamentali, perché sono proprio gli «accertamenti» ad autorizzare le spese, ma sono gli incassi effettivi a finanziarle davvero. Le mancate riscossioni possono tradursi in buchi di bilancio più e meno grandi.

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