Roma e Torino: M5s in festa, Pd sotto shock

Pifano: «Abbiamo vinto con due donne, il Paese vuole cambiare». Bassetti: «La destra sta con Grillo»



BOLZANO. Adesso che la nuova (Roma) e la vecchia (Torino) capitale sono grilline c'è chi guarda pure al fatto che avranno due sindaci donna. Come Caterina Pifano: «Anche questo è un segnale di cambiamento. Venivamo da un'Italia che non era assolutamente un Paese per donne, come durante l'era berlusconiana e oggi invece, che Renzi ammanta di nuovo il vecchio regime, diamo una spinta verso il rinnovamento». Ecco quello che vede chi ha corso da sindaco a Bolzano, sfidando tutti in solitaria come andasse con la sua barca a vela. Ma, dall'altra, c'è pure chi guarda a quello che sta cambiando a largo raggio: «Una cosa va detta subito - riflette Carlo Bassetti, direzione dem bolzanina e incontrovertibilmente renziano - cioè che è finito il tempo della politica tripolare». In che senso? «Fino a poco fa c'eravamo noi, c'era il centrodestra e c'era Grillo. Adesso c'è Renzi e c'è Grillo, punto. Berlusconi, Salvini, la Lega sono scomparsi e si sono appiattiti sulle candidate grilline. Esiste solo il Pd e poi una grande coalizione non strutturata anti-Pd che raccoglie gli antisistema e la vecchia destra». Per Caterina Pifano, invece, è il "renzismo" nel centro del mirino, anche nella sua sfumata declinazione bolzanina: «Quando parlo di sfida al vecchio sistema non dico che siamo antisistema in senso assoluto - spiega l'ex candidata sindaca- ma che proponiamo uno scarto visibile rispetto al passato. Passato che a Bolzano è invece ben presente e sotto gli occhi di tutti. Guardate chi abbiamo eletto presidente del consiglio comunale, chi c'è in giunta...». Ce l'avete con i vecchi? «Assolutamente no. Non con i vecchi ma con la vecchia politica, Che nei partiti tradizionali ha invaso anche i cervelli dei pochi giovani». E poi hanno vinto due donne a Roma e a Torino... «E senza quote rosa, vorrei sottolineare. Nel Pd sono un mantra, basta guardare la giunta tutta da manuale Cencelli tra quote rosa, quote etniche e quote di corrente. Noi mandiamo avanti il nuovo, punto. Se poi è una donna meglio. Almeno per me». Ma Carlo Bassetti vede un pericolo in questa reazione e cioè che "si formi la percezione che si può battere Renzi a spallate ma senza capire che dopo aver dato la spallata non resta nulla, solo protesta. Perché spiegatemi voi che governo può nascere da questa santa alleanza tra Salvini, Meloni, Berlusconi, Brunetta, CasaPound tutti impegnati a dire no e a dare il voto a Grillo pur di "dare avvisi di sfratto" come ha detto proprio Brunetta l'altro giorno. Povero lui che ha perso a Milano, Bologna, Varese e in cento altri comuni...». Ma nel Pd dovrà pur emergere una qualche riflessione... «Assolutamente sì - conclude Bassetti- perché anche il premier non può continuare a personalizzare ogni confronto politico». (p.c.)













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