Rotonda di via Sottomonte è polemica sulla ciclabile

L’assessore: un intervento necessario per dare il senso di “ingresso” alla città Ma i contrari non ci stanno. Raccolte mille firme: «Pericolosa la pista per le bici»


di Bruno Canali


LAIVES. Il progetto della rotatoria che prima o poi dovrebbe prendere il posto dell'incrocio fra via Kennedy e via Sottomonte, all'ingresso nord della città di Laives, è come la "coperta di Linus": troppo corta per accontentare tutti e quindi, se si tira da una parte lascia scoperti (e scontenti) dall'altra e viceversa. Sono un paio d'anni infatti che vengono fatti progetti di massima per cercare, se non di accontentare, almeno di scontentare il meno possibile coloro che, abitando e lavorando attorno all'incrocio in questione, si vedrebbero espropriare spazi, spazi che, come nel caso di alcune attività lavorative, sono essenziali per la stessa sopravvivenza delle ditte.

Nel frattempo, proprio questi cittadini hanno anche avviato una raccolta di firme che ha superato abbondantemente le mille unità, segno che l'ipotesi di rotatoria in fondo a via Sottomonte piace poco anche ad altri cittadini, in particolare per la spesa prevista: non meno di mezzo milione di euro, ritenuta ingiustificata oggi che la gran parte del traffico di transito è stata dirottata in galleria.

«Ma proprio per questo - aveva spiegato Giovanni Seppi, assessore all'urbanistica comunale rifacendosi alle indicazioni contenute nel piano generale del traffico redatto dall'ingegner Stefano Ciurnelli - oggi serve quella rotatoria, per dare il senso di ingresso in un centro abitato e imporre la riduzione di velocità. Lo stesso intendiamo fare in futuro anche all'ingresso sud di Laives, un effetto portone».

Per cercare un accordo fra le parti, l'altra sera c'è stata anche la riunione cui hanno preso parte progettisti, sindaco e un gruppo dei cittadini che contestano le scelte dell rotatoria a nord della città.

Quest'opera infatti verrà “calata" in una situazione urbanistica che non consente molte possibilità, perché, come da norma, il diametro dovrà essere minimo 29 metri, con un'isola centrale non sormontabile e percorribile da ogni tipo di mezzo (non dimentichiamo che via Kennedy dovrà rimanere sempre un'alternativa alla variante in galleria nel caso di chiusure).

Inoltre, anche i mezzi pesanti e i grandi autobus alla bisogna dovranno poter fare inversione di marcia senza problemi.

Insieme alla carreggiata stradale è prevista pure una pista pedociclabile lungo il lato est (officina "Fontana") ed è proprio questa soluzione che ha sollevato le maggiori critiche dei residenti. "Non sono gli espropri che volete imporci - hanno detto sostanzialmente questi cittadini - ma la pericolosità di avere poi una pista ciclabile a ridosso di officine e attività commerciali, da dove vanno e vengono auto, furgoni o camion, anche in retromarcia. Sarà anche una riqualificazione dell'incrocio, ma sicuramente comporterà un aumento anche dei rischi per noi e per chi transiterà sulla pista ciclabile convinto di essere al sicuro dal traffico". A subire i danni maggiori sarà indubbiamente proprio l'officina meccanica Fontana, dal cortile della quale verrebbero tolti 55 metri quadrati oggi utilizzati per parcheggiare le macchine da riparare, mezzi che il titolare non saprebbe più dove sistemare. Problemi anche per la carrozzeria di fronte e, qualche decina di metri più a sud, dopo l'Hotel "Steiner", rischi anche per un vivaio che si troverebbe l'ingresso proprio sulla pista ciclabile.

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