Rubygate, sesso coi clienti a 15 anni

Alcuni indagati ebbero i primi contatti nel 2008: in aula da lunedì prossimo


Mario Bertoldi


BOLZANO. Alcuni degli indagati per lo scandalo delle baby-prostitute di via Resia avrebbero avuto incontri sessuali con almeno una delle tre ragazzine quando questa aveva ancora 15 anni. E' quanto sostiene la Procura della Repubblica sulla base di quanto dichiarato dalle stesse baby-squillo che ora saranno chiamate a confermare davanti al giudice quanto già dichiarato davanti al pubblico ministero. Sarà l'aula della corte d'assise ad ospitare, a partire da lunedì prossimo, l'incidente probatorio disposto dal giudice Carlo Busato. L'ordinanza è stata ormai notificata a tutti gli indagati ed avvocati coinvolti. Se ce ne sarà bisogno, si andrà in aula per tre giorni consecutivi, il 9, 10 e 11 maggio. Si tratta di una tappa considerata molto importante dell'iter giudiziario. Si tratta in effetti di cristallizzare la deposizione delle tre ex baby prostitute che saranno chiamate a ripetere, in una vera e propria anticipazione del contesto processuale, accuse e ricordi su chi non avrebbe avuto scrupoli ad approfittare della loro condizione per indurle a fare sesso dietro compenso economico. Sono 16 i clienti finiti sul registro degli indagati, altrettanti saranno gli avvocati in aula. Non mancano - come noto - nomi importanti, della cosiddetta Bolzano-bene, con professionisti al di sopra di ogni sospetto. Per molti aspetti il quadro che emerge dall'inchiesta lascia increduli. Nel corso dell'incidente probatorio davanti al giudice Carlo Busato dovrà essere tutto ricostruito nei minimi particolari, indagato per indagato. L'udienza sarà anche la prima vera occasione per chi nega le ipotesi accusatorie, di contestare nel concreto quanto emerso nel corso delle indagini. Alle tre ragazzine, che nel frattempo sono diventate maggiorenni, verranno mostrate numerose foto di clienti immortalati dagli agenti di polizia durante la fase dell'inchiesta. Saranno proprio le ex baby prostitute a dover indicare con chi ebbero effettivamente incontri sessuali a pagamento. Non solo. Sarà fondamentale le indicazioni delle ragazzine sulla reale consapevolezza da parte dei clienti della loro età. Come detto, alcuni degli indagati della seconda fascia, quelli accusati per episodi più remoti, avrebbero avuto contatti sessuali con una delle minorenni già nell'autunno del 2008 quando la ragazzina marocchina in questione aveva appena 15 anni. Possibile pensare che non venisse spontaneo chiederle l'età o che fosse così facile ritenerla maggiorenne? A livello fisico non pare proprio che si potesse essere indotti a pensare di avere di fronte una ventenne. Proprio sulla base di queste considerazioni e del comportamento dei singoli clienti verranno definite le posizioni processuali dei vari indagati. Uno dei professionisti coinvolti si è sempre difeso sostenendo di non aver avuto incontri sessuali a pagamento ma di essersi perdutamente innamorato di una delle tre ragazzine. Come dire che (secondo la difesa) anche le somme di denaro versate dovevano essere considerate semplici regali e non il pagamento di specifiche prestazioni sessuali. Anche su questo la ragazzina coinvolta sarà decisiva. Intanto le tre ex minorenni, si apprestano a presentare maxi richieste risarcitorie tramite i propri legali.

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