e mercoledì 17 il presidente in redazione  

S. Antonio, appello alla Sasa «Noi residenti, dimenticati»

BOLZANO. La rivoluzione dei bus partita sotto la copiosa nevicata di lunedì 11 dicembre, non convince troppi cittadini. Anche per questo Stefano Pagani - presidente Sasa - sarà in redazione mercoledì...



BOLZANO. La rivoluzione dei bus partita sotto la copiosa nevicata di lunedì 11 dicembre, non convince troppi cittadini. Anche per questo Stefano Pagani - presidente Sasa - sarà in redazione mercoledì 17 gennaio, ospite della nostra diretta Facebook. Chi volesse inviare domande può già farlo scrivendo a bolzano@altoadige.it Non si placa - intanto - la protesta degli abitanti di Sant’Antonio. Per loro scrive la dottoressa Evelyn Maier Nardin.

«Dopo le numerose critiche all’istituzione della linea 12 Sasa, vorrei reclamare vivamente pure io, anche a nome degli abitanti di Via S. Antonio, S. Pietro e Beato Arrigo. Il problema è stato minimizzato con la scusa che tutto era stato studiato accuratamente da una Commissione di esperti che ha lavorato per più di un anno (complimenti!). Risultato degli studi è avvilente. La linea che passava per Via Beato Arrigo e raggiungeva Via S. Antonio non esiste più. A S. Antonio ovviamente non c’è più fermata, e gli utenti devono attraversare il ponte per raggiungere la fermata al di là del Talvera. L’autobus che arriva da Via Cadorna verso Castel Roncolo non si ferma alla funicolare di S. Genesio (dover si trova la fermata della Sad Sarentino), ma continua la sua corsa, gira ai piedi del Castello, ritorna e finalmente gli utenti possono scendere. Mi permetto di proporre una soluzione. La nuova linea 15 proveniente da Dodiciville potrebbe essere prolungata e raggiungere la vecchia fermata del numero 12 in Via S. Antonio, girare lì e ritornare lungo Via Beato Arrigo. Il piazzale davanti alla centrale, dove girerebbe, è grande abbastanza, visto che riescono a fare manovra sia i veicoli Seab che i camion con rimorchio della ditta che lavora alla Centrale elettrica. Questa soluzione o altre, intelligenti, renderebbero sicuramente felici noi poveri abitanti di un quartiere trascurato».















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