S.Martino, sì incondizionato ai profughi

Dopo le pressioni di Kompatscher, il consiglio comunale aderisce allo Sprar senza aspettare il voto degli altri centri badioti


di Ezio Danieli


SAN MARTINO IN BADIA. Il consiglio comunale di San Martino in Badia, riunito mercoledì sera in seduta straordinaria, ha deciso di aderire al progetto Sprar, il sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati. Su12 consiglieri presenti 11 hanno votato a favore, uno si è astenuto.

Il benestare non ha condizioni come era invece avvenuto nella seduta in cui, pur approvando l’adesione al progetto per i richiedenti asilo, il consiglio di San Martino aveva espresso un sì condizionato all’esito di quanto avrebbero deciso gli altri Comuni della Badia. “Stavolta - dice il sindaco Videsott - abbiamo ascoltato un’ampia relazione del funzionario della Comunità di Valle Gebhard Mair, che ha illustrato lo Sprar. C’è stata un’intensa discussione e alla fine quasi tutti siamo stati d’accordo per l’adesione. Ci siamo così schierati con i Comuni della Pusteria che in maggioranza hanno detto sì allo Sprar”.

San Martino, di fatto, si è staccato dalla Val Badia, dove solo La Valle e Marebbe si sono espressi a favore del progetto di accoglienza. Restano invece i no di Badia e di Corvara, dove peraltro si sta pensando di rivedere la posizione dopo il richiamo del presidente Kompatscher che ha avuto modo di dichiarare come "la solidarietà fra i comuni in tema di accoglienza deve essere incentivata”. Incentivi che prevedono anche meccanismi legati ai finanziamenti da utilizzare come strumento di pressione: "Chi si rifiuta di accogliere richiedenti asilo o ha un atteggiamento troppo passivo - aveva detto il presidente provinciale - danneggia gli altri Comuni più collaborativi, i quali devono farsi carico di un maggior numero di persone. Questo atteggiamento non può essere sostenuto dalla Provincia”. Insomma, chi non accoglierà i profughi verrà penalizzato dal punto di vista dei finanziamenti. Non ci sono ancora cifre precise, in ogni caso i soldi verrebbero ridistribuiti tra i Comuni solidali con i richiedenti asilo.

Kompatscher e l’assessore Stocker hanno ribadito le necessità di tenere sotto controllo i flussi migratori e di adeguare il sistema di asilo alla nuova realtà globale. "Sino a quando non vi saranno novità - hanno spiegato i due esponenti della giunta provinciale - è compito della Provincia e dei Comuni dare attuazione agli accordi e organizzare al meglio accoglienza e integrazione dei profughi assegnati dal sistema di riparto nazionale” .

La "pressione" di natura finanziaria di Kompatscher pare aver fatto breccia a Corvara. Dice il sindaco Robert Rottonara: "Il voto del consiglio, con dieci contrari e due soli favorevoli, lascia poco spazio a possibilità di rivedere la nostra posizione, ma con l’annuncio del presidente provinciale non è escluso che qualcuno possa ritornare sui suoi passi, anche perché, nel frattempo, continuano ad aumentare i richiedenti asilo. Riporterò l’argomento in consiglio comunale nel mese di luglio”.

A sua volta Giacomo Frenademetz, il sindaco di Badia, ricorda che “anche il nostro consiglio ha rifiutato l’adesione allo Sprar. Una decisione sulla quale non ero d’accordo. Ma ho dovuto adattarmi, a malincuore. La maggioranza va rispettata”. Adesso è arrivata la pressione "finanziaria " di Kompatscher: “Ne ho preso atto. Vedrò di riportare l’argomento Sprar in consiglio, magari proponendo un’azione comune con Corvara".

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