Saldi partiti col botto Ma l’abbigliamento rischia di non farcela

Frotte di turisti in mattinata, assalto di bolzanini la sera Reggono grandi catene e sport, in panne i medio-piccoli


di Davide Pasquali


BOLZANO. I saldi estivi di fine stagione, ieri mattina, sono partiti col botto, grazie alle migliaia di turisti scesi in città causa maltempo in quota. La pioggia poi, nel corso del pomeriggio, ha abbandonato il capoluogo, invogliando i bolzanini a uscire per la lunga serata dei saldi, protrattasi fino alle 23; un’iniziativa commerciale nata quattro anni fa, che altre località hanno tentato di copiare, ma senza grande successo. Per le grandi catene, i saldi per ora pare vadano bene, come per i negozi di fascia alta, che attirano frotte di turisti tedeschi e pure russi; il settore sportivo tira ancora, anche se meno degli altri anni. Per ammissione di commesse e responsabili di punti vendita, a puntare tutto sulle svendite, quest’anno, è soprattutto il settore abbigliamento. Per molti, specie i titolari di negozi medio-piccoli, a conduzione familiare o poco più, le svendite, inutile negarlo, sono l’ultima spiaggia per salvare una stagione estremamente difficile.

Ieri mattina, ancora prima delle 9, davanti allo store di biancheria Tezenis c’era una fila di gente lunga così. Stessa fila un paio di ore dopo, alla cassa. Decine di ragazze, ragazzine e signore. La responsabile del punto vendita non nasconde che le cose vanno bene, come del resto anche prima delle svendite. Probabilmente, azzarda, perché abbiamo prezzi sempre bassi e ora abbiamo già il 50% di sconto. Comunque, non nasconde, per altri le cose vanno altrimenti, specie per i negozi di abbigliamento più tradizionali. Da Rizzolli, la commessa non nasconde che gli affari girano, grazie soprattutto ai turisti esteri. Ma qui siamo nella fascia alta. A tirare, come dimostrano i capannelli di ragazze, sono gli store di abbigliamento più di tendenza, a prezzi bassi e sconti forti, con pezzi anche a 5 euro, come ieri da Promod. Già i punti vendita come Benetton, Sisley e simili, dove gli sconti, come da esperienza, salgono dall’iniziale 30 magari fino al 70% ma solo col passare dei giorni o delle settimane, ieri non si notavano particolari assembramenti. Molti i negozi, se non vuoti, quasi. La spiegazione, senza tanti giri di parole, arriva dal direttore del punto vendita di Sportler. Le vendite sono in calo, ammette, da noi un 10% rispetto all’anno scorso, ma nello store degli Oberrauch non ci si lamenta, sono altri, si dice, a non passarsela bene, ossia l’abbigliamento. Senza saldi, in tanti non sopravvivrebbero. Lo sport, ancora ancora regge. Ma si comprano esclusivamente articoli che servono, e non lo si fa a marzo, a prezzo pieno e a cuor leggero. Si attendono le svendite. E si compra la bici a metà prezzo, per andare al lido a Caldaro, con due panini nello zaino. I tempi del “compro perché mi piace comprare”, fanno presente da Sportler, sono finiti. E proprio per questo, chi ha bisogno di un paio di scarpe per correre o di una bici, che poi sono due sport che non presuppongono tante altre uscite, spendono, ma con sobrietà e oculatezza. Rinunciano però magari alla terza maglietta o al quarto paio di pantaloni, perché ne hanno già altri a casa.

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