Sanità: giro di vite sulle visite private in ospedale

La Provincia: sospese tra un  mese nei reparti con liste d'attesa lunghe


Valeria Frangipane


BOLZANO. Durnwalder non vuole corsie preferenziali per chi paga. «La giunta ha deciso che entro il 2011 l'Asl dovrà riuscire a garantire il 95% delle visite entro 60 giorni. Se non ce la farà ridurremo o revocheremo la libera professione in ospedale (intramoenia)».
L'assessore alla sanità, Richard Theiner rincara la dose. «I reparti hanno un mese di tempo per garantire la prestazione nel limite massimo di 60 giorni, condizione perché i medici possano esercitare l'attività libero professionale. Se la lista di attesa supererà questo tetto, l'attività verrà sospesa fino al ripristino dei parametri a meno che il primario non presenti un piano di rientro a tre mesi. E se la sospensione dell'intramoenia non basterà l'Asl pagherà al cittadino la visita privata». Il capo Dipartimento Florian Zerzer entra nel dettaglio e spiega - facendo un esempio - che se il paziente non riuscirà ad ottenere una visita in Dermatologia nell'arco di 60 giorni potrà andare da uno specialista privato fuori dall'ospedale e l'Asl rimborserà una cifra variabile che potrà essere compresa tra i 50 ed i 70 euro.
La Provincia che non ha mai amato le visite a pagamento fatte in ospedale - introdotte in Alto Adige dopo una furibonda battaglia sindacale - adesso le accusa, tra lo scetticismo assoluto dei medici, di contribuire a creare liste d'attesa infinite.
«L'intramoenia - riprende Durnwalder - è stata scelta in tutta la provincia da 153 medici su 1.100 (mentre solo in 13 hanno scelto la libera professione extramoenia). Gran parte di loro sono concentrati a Bolzano (97), Merano (24) e Brunico (20), mentre sono 8 a Bressanone, 3 a Silandro, uno a San Candido e nessun medico a Vipiteno. La questione che mi ha colpito è che nelle ultime settimane è successo, più volte, che i cittadini si siano lamentati per un doppio sistema di trattamento negli ospedali: da un lato una lunga lista di attesa, dall'altro, grazie alla visita privata fatta a pagamento, la possibilità di essere curati già il giorno successivo. Ed io non tollero una situazione come questa». Il presidente ricorda come per visite urgenti e brevi non si registrino particolari sforamenti mentre il problema esiste per le visite differibili e programmate (visite preventive, di controllo, dichiarazioni medico-specialistiche) per le quali il cittadino deve attendere più del previsto. «È per questo che abbiamo deciso di garantire entro quest'anno il 95% delle visite entro 60 giorni. Se gli ospedali non ce la faranno la giunta avvierà un confronto per intervenire restrittivamente sull'attività libero professionale, perché il cittadino non deve percepirla come una corsia preferenziale, ma solo come un'offerta per la libera scelta del medico».
E Theiner sintetizza una serie di misure varate ieri dalla giunta per alleggerire le attese: «I centri di prenotazione fissano solo le prime visite mentre quelle di controllo vengono concordate direttamente con lo specialista. I tempi ambulatoriali delle prime visite devono essere adeguati alla necessità e non superare i tempi di attesa. Le prescrizioni dei medici di base e degli specialisti vanno definite secondo regole precise. In caso di necessità acquisteremo pacchetti di prestazioni da strutture private (clinica S. Maria) o medici interni. Se nonostante tutto il paziente non riuscirà ad ottenere la prestazione nei tempi di attesa stabiliti, l'Asl pagherà la visita privata al cittadino».

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