Scade la concessione A22: Laimburg senza benzina

Fallita la trattativa per il rinnovo, la Total Erg ritira il marchio dall’Autobrennero. Pompe sigillate anche per la Tamoil a Laimburg Est: niente benzina per 60 Km


di Riccardo Valletti


CASTEL VARCO. Gli accordi commerciali scadevano il 30 aprile, e con loro anche le royalties che la società Autobrennero incassa dai distributori di carburanti lungo tutto l’asse autostradale.

Un’occasione ghiotta per le compagnie petrolifere per rinegoziare le percentuali, troppo care rispetto alla media delle autostrade italiane, ma la data è andata a vuoto. In compenso l’A22 ha proposto un mese di proroga con gli accordi precedenti per prendere tempo, e nel frattempo portare a casa un nuovo contratto che potesse soddisfare le condizioni di entrambe le parti.

Ma la mossa non è piaciuta a Total Erg e Tamoil, che senza colpo ferire hanno semplicemente deciso di mollare le stazioni di servizio, obbligando i gestori a mettere i sigilli alle pompe di benzina. Nei giorni scorsi era già successo a Laimburg Est (Tamoil) e oggi tocca al dirimpettaio Laimburg Ovest, sulla carreggiata sud.

La soluzione però, e c’era da aspettarselo, non è tra le più gradite per chi con i rifornimenti ci deve vivere e pagare gli stipendi dei dipendenti. «Le sette persone che lavorano in questa stazione - spiega Stefano Masiero, titolare della Laimburg Ovest - da oggi sono in ferie forzate fino a quando non si sarà sbloccata questa situazione». Uscendo i due marchi, infatti, l’Autobrennero dovrà riassegnare le aree alle altre compagnie petrolifere che hanno accettato la proroga. Il problema, come sempre, sono i tempi: sarà difficile che l’operazione possa concludersi nel giro di pochi giorni, senza che prima non vengano siglati i nuovi accordi commerciali. «Io purtroppo però - prosegue il gestore - non ho tanto tempo, una volta consumato il monte ferie non mi posso permettere di pagare stipendi per mesi senza incassare dai rifornimenti di carburanti; ho spiegato la situazione ai miei dipendenti, e per il momento non voglio immaginare scenari peggiori di questo».

Se la storia dei rimandi dovesse durare troppo, i sette addetti rischiano il posto di lavoro. Ma non solo, di mezzo ci passa anche una questione legale non di poco conto. La doccia fredda però arriva dalla società che gestisce l’autostrada: «Abbiamo già pubblicato un bando per la nuova fornitura - spiega il presidente Walter Pardatscher - ma ci vorranno alcune settimane per arrivare alla conclusione della procedura; purtroppo la legge ci impone dei passaggi obbligati con il ministero».

Questa situazione, prosegue Masiero, «mi obbliga all’interruzione di pubblico servizio, quindi oggi stesso (ieri, ndr) farò esposto in procura per evitare guai». E nel frattempo c’è anche una terza questione, non marginale, che prende forma: il tratto di autostrada non coperto dal servizio si allunga fino a superare i 60 chilometri, cioè oltre la capienza della riserva di un serbatoio. «Sia da un lato che dall’altro sono previste delle segnalazioni, ma se uno entra in autostrada in riserva rischia di rimanere a secco». Le stazioni, in ogni caso, rimarranno aperte per il servizio assistenza, il bar e per la ristorazione.

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