«Scaviamo tra le macerie a mani nude»

Operativi i volontari altoatesini: «Impatto fortissimo, ma lavoriamo senza sosta». Colonna mobile ancora in attesa


di Alan Conti


BOLZANO. Sono ventiquattro, ma con loro ci sono i cuori e le braccia di tutti gli altoatesini. I volontari e i mezzi che la protezione civile di Bolzano ha inviato sulle zone colpite dal sisma nelle Marche e nel Lazio sono, da ieri, pienamente operativi. I primi a partire erano stati quattro uomini della squadra esplorativa. Ieri mattina alle 5.45 (dopo un viaggio difficile a causa della foratura di un rimorchio) sono arrivate ad Amatrice anche le 13 unità cinofile partite da viale Druso mercoledì pomeriggio. Si tratta di guide e cani dell’Ucs Dolomiten (con 3 animali della federazione cinofili provinciale in arrivo da Bolzano e Brunico) e poi c’è il soccorso alpino Cnsas speleologico della Bassa Atesina e il Bergrettung Avs di Sarentino, Val Martello, Brunico, Solda, Badia, Vandoies, Gardena, Merano, Laces e Bolzano.

La testimonianza.

Tra i primi ad arrivare con la squadra esplorativa anche Matteo Vischi della protezione civile. «È stato un impatto duro perchè siamo arrivati nel pieno del dramma, con tutto il carico emotivo che questo comporta. Ci siamo subito messi al lavoro per coordinare l’arrivo delle nostre unità cinofile lucidamente. Ieri mattina abbiamo iniziato il lavoro in quattro frazioni di Amatrice: Cornillo Novo, Capricchia, Preta e Castel Trione. Sono attive 7 guide con altrettanti cani soccorritori, mentre le restanti 6 restano a disposizione in caso di necessità. Seguendo le indicazioni degli animali i volontari scavano nelle macerie degli edifici con la speranza di trovare qualcuno vivo. La Croce rossa ha anche effettuato delle ricognizioni prestando cure ed assistenza ai feriti». Ci sono poi degli aspetti logistici da pianificare e valutare: la colonna mobile altoatesina, per esempio, rimane pronta ma ferma. «Siamo di fronte a un sisma differente da quello de L’Aquila. In quel caso avevamo moltissimi sfollati da aiutare, qui è diverso. Il numero delle vittime è drammaticamente alto, ma buona parte dei colpiti non è residente qui. Si tratta di seconde case. Una volta superata la fase emergenziale, dunque, queste persone non sono rimaste in tenda, ma sono tornate nel Comune di residenza. Moltissimi a Roma. Questo aiuta, ma rende anche più complicata la gestione dei dispersi». Ecco perchè la struttura in grado di assistere 250 persone è ancora aperta in viale Druso. «Le unità cinofile hanno 24/48 ore di piena autonomia per lavorare da sole, poi hanno bisogno del supporto di una struttura. In questo momento siamo ospiti di un campo gestito dalla Regione Friuli Venezia Giulia che è stata tra le prime ad essere chiamate per il suo know how nella gestione dei terremoti».

Per l’Ucs Dolomiten presente ad Amatrice parla il vice presidente Stefano Lovato: «É stata una giornata intensa e di grande lavoro» le sue parole. «Sono momenti complicati - gli fa eco il presidente Umberto Cagol - dove la forza fisica è moltiplicata dall’adrenalina e dalla voglia di aiutare. L’impatto emotivo, forte, arriverà nei prossimi giorni e dovremmo essere bravi a gestirlo».

Da Bolzano pronti a partire.

Come scritto, la colonna mobile in grado di trasportare tende, letti, servizi igienici e materiale elettrico resta pronta a muoversi in caso di chiamata nazionale. In 12 ore è garantita la partenza. Verosimilmente le operazioni potrebbero essere anche più rapide.

Bandiere a lutto. A Palazzo Widmann in piazza Magnago, intanto, la bandiera della provincia di Bolzano è stata listata a lutto per tutta la giornata di ieri. In viale Druso, invece, le riunioni di coordinamento continuano ad essere serrate. La gestione dei volontari, va chiarito, rimane nelle mani della protezione civile. Al di là delle associazioni è solo il centro operativo a decidere quante persone inviare sulle zone terremotate. Questo per evitare azioni estemporanee ed individuali mantenendo un coordinamento ordinato anche degli aiuti.

L’aiuto dell’Euregio.

Si muove, naturalmente, anche la politica e l’Euregio ha annunciato di voler gestire direttamente un pacchetto di misure destinate alla ricostruzione nell’ordine di un milione di euro. «Con un sistema di aiuti elaborato congiuntamente possiamo fare più che non con iniziative isolate. L’Euregio è in grado di assicurare sostegno concreto, sul piano finanziario e del personale, nella ricostruzione delle aree terremotate» chiude il presidente Arno Kompatscher.













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