Schützen, niente sfilata anti-alpini

Anullata quella del 24 aprile, ma il 14 marcia per l'autodeterminazione


Davide Pasquali


BOLZANO. Nuova offensiva degli Schützen, sulla toponomastica e i relitti fascisti. Non però contro l'adunata degli Alpini. Sui nomi, nuova martellante campagna pubblicitaria, sfruttando oltre ai cartelloni, pure i nuovi media come social network e web. Sui relitti fascisti sit in davanti al commissariato del governo, non il 24 aprile come inizialmente previsto, bensì 10 giorni prima. Per non interferire con l'adunata degli Alpini. Contro la cui festa gli Schützen non si oppongono. «Sfiliamo noi, liberi di sfilare anche loro», commenta con inusuale pacatezza il comandante provinciale Elmar Thaler. Che però chiede agli Alpini di dichiararsi ufficialmente antifascisti. «Ci vorrebbe così poco, speriamo lo facciano». TOPONOMASTICA. «Noi - sostiene il Landeskommandant - vogliamo che venga fuori la verità. Non è vero che gli Schützen vogliono togliere tutti i toponimi italiani. I toponimi storicamente cresciuti vanno bene. Sono gli altri nomi, pseudoitaliani, fascisti, inventati da Tolomei, noi quelli vogliamo togliere. Gli altri possono restare senz'altro. Non cambierà niente: là dove c'è la maggioranza italiana, nei paesi, là sicuramente rimarranno anche i toponimi italiani. Già da sempre c'erano». Adesso, «noi puntiamo a che tutti i consiglieri ci pensino ancora una volta a dare il loro voto nella legge sulla toponomastica, di cui è terminata la discussione generale. I consiglieri Svp, soprattutto, dovrebbero votare secondo coscienza e non secondo le direttive del partito». ALPINI. «Facciano quello che vogliono. Non c'è problema. L'unica cosa: loro fanno sempre finta di niente. Dicono: non vogliamo fare politica, la nostra è solo una festa. Però passano davanti a Mussolini, arrivano fino al monumento. Che almeno prendano le distanze. Sarebbe così facile.... Per quanto riguarda l'adunata, che la facciano. È diritto di ognuno. Come facciamo noi qualche festa, la possono fare anche gli alpini. Certo, i disagi ci saranno e forse non era il caso di organizzare un simile evento a Bolzano... Comunque vedremo, speriamo bene». MANIFESTAZIONI. Contro gli alpini si sfilerà? «No. Però ci piacerebbe che il presidente Ana facesse una dichiarazione. Anche io, fino ad adesso, sono sempre stato convinto che gli alpini sono antifascisti. Però, ogni volta che chiediamo una dichiarazione, loro si trincerano dietro il fatto che loro non fanno politica, "noi facciamo solo festa". Ma sono convinto che qualcosa dovrebbero dire. Sarebbe così facile... Altrimenti, prima o poi, il dubbio ti viene, no?». SIT IN. Non ci sarà dunque la marcia di protesta del 24 aprile, per evitare la quale secondo le indiscrezioni sarebbe intervenuta, diplomaticamente, la prefettura. Ci sarà però una marcia per la libertà, dieci giorni prima, il 14 aprile. Non sarà nemmeno una vera e propria marcia. Non passerà davanti ai relitti fascisti. Solo un paio di centinaia di metri, da via Fago al Commissariato. Si darà l'addio all'Italia. Poi i partecipanti si dirigeranno a palazzo Widmann, per chiedere ai politici di intraprendere tutte le vie possibili per iniziare una nuova era. Senza l'Italia. Stavolta retrocedono d'un passo, gli Schützen, ma non demordono.













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