Sconto per l’omicida di via Rovigo

La corte d’assise d’appello di Trento ha rideterminato la pena cancellando 8 mesi



BOLZANO. Hafid El Maharzi, il marocchino di 33 anni, condannato per omicidio volontario in relazione al tragico investimento stradale del 2 dicembre 2011 in via Rovigo, ha ottenuto ieri una riduzione di pena di otto mesi. La corte d’assise d’appello ha infatti provveduto a modificare leggermente il calcolo finale della pena sulla base delle indicazioni della Corte di Cassazione che, in tal senso, aveva parzialmente accolto il ricorso inoltrato dall’avvocato difensore Nicola Nettis. Come si ricorderà l’investimeno costò la vita a Guglielmo Andriolo, pensionato bolzanino di 74 anni. La Corte di Cassazione, pur confermando l'impostazione giuridica della Procura in relazione all'imputazione di omicidio volontario (con dolo eventuale) aveva rimandato gli atti ad una nuova sezione della Corte d'assise d'appello di Trento per procedere ad una rideterminazione della pena. I giudici della Suprema Corte avevano infatti rilevato che le riduzioni già applicate all’imputato a seguito della riconosciuta semi infermità mentale non erano state calcolate correttamente in relazione alle imputazioni minori (cioè la guida in stato di ebbrezza e l'omissione di soccorso). E così ieri mattina la Corte (compresi i giudici popolari) ha dovuto riunirsi per procedere ad un nuovo calcolo della pena ora fissata in 11 anni, 4 mesi e 20 giorni di reclusione. Si tratta comunque di una condanna che ben difficilmente Hafid El Maharzi sconterà concretamente posto che l’uomo (messo agli arresti domiciliari in una struttura di cura nella zona di Venezia in attesa del processo, senza ricorso al braccialetto elettronico) pensò bene di evadere e rendersi irreperibile. Il marocchino, dunque, continua ad essere latitante. L’udienza di ieri mattina a Trento è stata comunque abbastanza rapida in quanto i giudici non sono stati chiamati a riesaminare la correttezza giuridica dell’imputazione. Sul punto, infatti, la Suprema Corte si era già espressa confermando l’impostazione dell’accusa con successiva condanna per omicidio volontario con dolo eventuale. Come si ricorderà l’uomo provocò l’incidente lungo via Rovigo guidando a forte velocità ed ubriaco un potente Suv nel tentativo di sottrarsi ad un semplice controllo stradale di una pattuglia della polizia municipale. In sentenza i giudici della Corte di Cassazione confermando l’imputazione di omicidio volontario scrissero che « l'imputato, anche prevedendo la possibilità di incidenti mortali conseguenti alla sua guida sconsiderata» continuò nella condotta illegittima «e tale prova è data dal tentato investimento dei vigili urbani che gli avevano intimato l'alt prima delle successive, numerose e gravi infrazioni stradali culminate nell'investimento mortale». Ora la pena è stata rideterminata. Il caso è definitivamente chiuso. (ma.be.)

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