Scritte sui muri ai Piani, al setaccio le telecamere 

Il Comune dichiara guerra agli vandali: ora basta, se li prendiamo pagheranno i danni. Denuncia in vista per le frasi razziste e per le minacce a Salvini



BOLZANO. I Piani sono l'ultima trincea. È lì, tra i muretti e gli ingressi di urbanissimi condomini, che si sparano a salve le ultime generazioni venute su a tweet violenti e insulti via facebook. Da destra a sinistra, da chi invoca corde per Salvini a chi augura “foibe ai fascisti” e via mimando il peggio di un Paese in cui non si riesce più ad ascoltare ma solo a digitare slogan, il quartiere sembra essere stato scelto come una lavagna a cielo aperto. Ad un certo punto, evidentemente sfinito da questo stillicidio a colpi di spray qualcuno ha esalato l'ultima provocazione: «Basta scritte, meniamoci». L'incrocio di questa guerra fredda corre tra via Piani e via Dolomiti con una certa predilezione per la curva a ridosso del palazzo provinciale. Dalle finestre, gli abitanti assistono senza più neppure rabbia, qualcuno fotografa lo scempio. Un lettore ne ha fatto un florilegio di immagini da degrado urbano che tuttavia non trova ragione nella vita del quartiere. Che, anzi, proprio in questi mesi sta entrando in una stagione di rilancio urbanistico. Che la trincea e la guerra ancora fredda tra i due gruppi sia ormai una nevrosi lo testimonia un muro appena sbiancato dagli operai comunali e subito di nuovo riempito di insulti. E il Comune? «Adesso la guerra la facciamo noi» dice freddo Caramaschi. Che, subito dopo l'ennesima segnalazione, ha chiamato Sergio Ronchetti , il suo comandante dei vigili, per dare un segnale. La reazione, promette, sarà durissima. E avanza su due direttrici: la prima è condurre sul posto accompagnato dai vigili l'operaio comunale che, di nuovo, cancellerà le scritte non senza averle precedentemente fotografate per completare il dossier sugli “untori”. L'altra linea di avanzamento è giudiziaria: alla centrale dei vigili si rivedranno i filmati di tutte le telecamere della zona che possano aver ripreso gli autori delle scritte. In parallelo, si invierà la segnalazione alla questura. Perché i reati non sono solo configurabili nell'ambito del danneggiamento di proprietà, private o pubbliche che siano. E quindi con conseguente richiesta di risarcimento danni. Ma, dal tono e dal contenuto, sarà possibile far salire di livello la qualità e la gravità delle denunce, sia che si tratti di frasi di tipo neonazista o fascista sia che prendano di mira persone fisiche, come ad esempio il vicepresidente Salvini, oppure riportino minacce odiose e insultanti per chi ha a cuore particolari periodi e drammi della nostra storia, come le foibe. Il cui ricordo si è celebrato proprio in questi giorni. Il Comune conta anche sulla collaborazione degli abitanti. Non solo perché segnalino eventuali altre scritte nelle vicinanze delle loro case ma anche, se possibile, perché avvisino vigili se mai riuscissero a vedere i vabdali all'opera. (p.c.)















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