BOLZANO

Scuola: addio ai voti in Alto Adige, ma è facoltativo

Iniziata in consiglio provinciale la discussione della legge sull’istruzione. Insegnanti in tribuna: basta con il precariato



BOLZANO. Abolizione dei voti, ma facoltativa. Alcune scuole passeranno al nuovo sistema di valutazione, altre conserveranno i voti. È questa una delle novità principali del disegno di legge sull’istruzione, firmata dagli assessori Achammer, Tommasini e Mussner, di cui è iniziata ieri la discussione in consiglio provinciale. I lavori sono stati seguiti dalla tribuna del pubblico da un gruppo di insegnanti, che protestano per la mancata stabilizzazione dei precari. «A differenza della legge nazionale sulla Buona scuola, la legge provinciale non prevede un percorso di stabilizzazione dei precari. Si parla di centinaia di docenti in Alto Adige», spiega Enrico Palazzi, insegnante di Storia e filosofia, «La giunta provinciale ha dimostrato finora una rigidità totale su questo punto». Nel tardo pomeriggio, informa Palazzi, «l’assessore Tommasini nel suo intervento ha prospettato una apertura. Speriamo che sia sincera». Protesta Alessandro Urzì: «Va trovata una soluzione». Il disegno di legge prevede soprattutto adeguamenti dell’ordinamento scolastico della Provincia riconducibili alla legge statale 13 luglio 2015, n. 107 («La buona scuola»), disponendo tra l’altro «la triennalità del piano dell'offerta formativa, per consentire alle scuole una progettazione a lungo termine e più stabile delle attività scolastiche, la valutazione del lavoro dei dirigenti scolastici, il curriculum personale dell'alunno o dell'alunna con la possibilità di una valutazione orientata alle competenze (in alternativa ai voti), la possibilità di formare classi o gruppi che differiscono dall’anno di corso e che possono essere composte da alunne e alunni di età diversa, con un insegnamento comune, una graduatoria per la scuola italiana e l'obbligo di formazione anche per il personale docente con contratto a tempo determinato». Della riforma, sottolinea Achammer, non è stata recepita la possibilità per i dirigenti di chiamare direttamente il personale. È stato però recepito il punto relativo alle qualifiche specifiche - con appositi registri - che possono essere considerate quando si chiamano i docenti: «Servirà per avere insegnanti preparati per le sezioni Montessori e anche per il Clil». Approvata ieri a larga maggioranza anche una mozione di Urzì che fissa «il ruolo centrale della famiglia tra un uomo ed una donna riconoscendo ai genitori il diritto prioritario nell’educazione dei figli». 5 no di Verdi, assessore Christian Tommasini e Magdalena Amhof (Svp).

 













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