Scure sui parlamentari regionali: da 16 a 13

Ancora irrisolta la tutela delle minoranze e la rappresentatività del gruppo italiano


Orfeo Donatini


BOLZANO. L'accordo raggiunto da Bersani, Alfano e Casini sulla legge elettorale avrà ricadute ovviamente anche in sede locale: i parlamentari passeranno in regione da 16 a 13. In Alto Adige in forse i tre collegi senatoriali; metà degli onorevoli eletti per via proporzionale. Le novità poste in campo dall'accordo fra i tre segretari della coalizione che sostiene il governo tecnico del premier Monti sono decisamente pesanti e destinate a scombussolare lo scenario politico anche regionale, ed altoatesino in particolare, dove in più - ed è un nodo per ora nemmeno affrontato - c'è sul tappeto la duplice esigenza di tutela delle minoranze linguistiche, ma anche della rappresentatività del gruppo linguistico italiano. Ma vediamo gli scenari. Senato: attualmente i collegi sono tre: quello di Bolzano e della Bassa Atesina che ha espresso, in accordo con il Pd, Oskar Peterlini della Svp; quello di Merano e della Val Venosta con Manfred Pinzger e quello di Bressanone e della Val Pusteria con Helga Thaler Ausserhofer, entrambi della Stella alpina. In Trentino invece sono stati eletti Claudio Molinari (Api), Giacomo Santini e Cristano De Eccher (Pdl) e Sergio Divina (Lega Nord). In futuro il mantenimento dei tre collegi altoatesini sarà molto a rischio considerato che a livello regionale dai sette attuali (tre per Bolzano, tre per Trento, più quello legato al proporzionale regionale), si passerà a cinque in totale. Senza contare che in previsione il Senato, con la riforma istituzionale che verrà varata con ogni probabilità subito dopo quella elettorale, è destinato a diventare il Senato delle Regioni, o Camera federalista che dir si voglia. Con l'elezione dei suoi membri abbinata al voto locale e non più a quello per Montecitorio. Camera: ancora più incerto il quadro legato a Montecitorio. Attualmente gli onorevoli sono cinque in Alto Adige: Gianclaudio Bressa e Luisa Gnecchi del Pd, Giorgio Holzmann del Pdl, Siegfried Brugger e Karl Zeller della Svp. E sono quattro in Trentino: Laura Froner del Pd, Maurizio Del Tenno e Manuela Di Centa del Pdl e Maurizio Fugatti della Lega Nord. In tutto nove onorevoli che dovranno essere ridotti a otto con l'introduzione, sempre a livello regionale, di quattro collegi uninominali e quattro invece per via proporzionale. Abolite dalla futura riforma sia le preferenze che le coalizioni, ma soprattutto introdotta una soglia fra il 4 e il 5% per sbarrare il passo ai micro-partiti. Ed è proprio quest'ultima previsione a preoccupare la Volkspartei che si dice "favorevole ad un processo di riforma sia istituzionale che elettorale, ma che assolutamente tenga conto della necessaria tutela delle minoranze linguistiche e soprattutto delle norme sui tre collegi senatoriali contenute nel Pacchetto; e modificarle implicherebbe anche chiedere l'assenso di Vienna". o.donatini@altoadige.it

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