Secondo assessore, Bizzo va dai giuristi

L’esponente Pd alle trattative con due pareri sugli italiani in giunta. Kompatscher: «Valuteremo»



BOLZANO. Iniziano domani le trattative tra Svp e Pd sulla giunta provinciale. L’appuntamento è per le ore 14 e arriva dopo la decisione del Parteiausschuss della Svp di accogliere la proposta del presidente incaricato Arno Kompatscher di confermare il Pd come unico eventuale partner di maggioranza.

E sul tavolo arriva subito il tema del numero degli assessori italiani. Roberto Bizzo si presenterà all’appuntamento con due pareri di costituzionalisti, secondo cui ci sarebbe uno spiraglio per garantire il secondo assessore di lingua italiana. Kompatscher apre: «Se è giuridicamente possibile, valuteremo». Dopo le elezioni la Svp aveva considerato chiuso il discorso. Con cinque soli consiglieri di lingua italiana eletti in consiglio provinciale, in base allo Statuto ci sarebbe posto per un solo assessore di lingua italiana. Così recita l’articolo 50 dello Statuto: «La composizione della giunta provinciale deve adeguarsi alla consistenza dei gruppi linguistici quali sono rappresentati nel Consiglio». Con una giunta a nove, in base alla proporzionale dei cinque consiglieri ci sarebbe diritto a 1,28 assessori italiani. Impossibile arrotondare da 1,28 a 2, si è detto. In caso di giunta a 7 o 8 il discorso poi non inizierebbe nemmeno.

Il vicesegretario del Pd Carlo Costa conferma che presenterà alla Svp il tema dei due assessori: «Non possiamo accontentarci di ragionare solo sui numeri. La rappresentanza del gruppo italiano è troppo importante». Il segretario Antonio Frena non prende posizione ufficialmente: «Il primo incontro sarà dedicato ai contenuti. Di numeri si parlerà in un secondo momento». Ma Bizzo, che farà parte della delegazione, prova a giocare subito la carta dei due assessori: «Con un solo assessore il Pd sarebbe finito». Il partito non si è ancora espresso sull’unico nome che proporrebbe per la giunta, ma Christian Tommasini parte avvantaggiato, con 6.829 preferenze rispetto alle 5.398 ottenute da Bizzo. E quest’ultimo ha chiesto il parere del costituzionalista Francesco Palermo e di un professore di Perugia. Nel suo parere Palermo ribadisce quanto aveva già espresso, ovvero che esisterebbe uno spiraglio tecnico. «Il punto è: una giunta a nove con due italiani reggerebbe un ricorso davanti al Tar? Come tecnico, non come senatore, dico che la possibilità c’è», così Palermo. Il punto è la percentuale di 1,28 assessori italiani ottenuti in base alla proporzione. Secondo Palermo potrebbe essere arrotondata per eccesso fino a 2, e non per difetto come consueto, appellandosi allo spirito statutario di rappresentanza delle minoranze.

Kompatscher commenta così l’iniziativa di Bizzo: «È una questione giuridica, non politica. Se appuriamo che è possibile, allora ne potremo parlare. Anche noi abbiamo effettuato alcune verifiche giuridiche, che escludevano la possibilità di confermare due assessori di lingua italiana. Se emerge qualcosa di diverso, andrà valutato. Abbiamo sempre detto che ci dispiace che i risultati elettorali comportino la sotto rappresentanza del gruppo italiano». Per la Svp il punto è sia giuridico che politico. Primo, non intende fare passi che la espongano a ricorsi delle opposizioni, con conseguente clamore mediatico. Secondo, con un solo partner la Stella alpina potrebbe preferire una giunta a 7 o 8,piuttosto che a 9.

Le consuetudini politiche vorrebbero Tommasini avvantaggiato su Bizzo, come detto, ma il Pd è alla vigilia della vittoria annunciata di Matteo Renzi come segretario nazionale. E Bizzo è il referente locale dei comitati Renzi. Da lunedì prossimo, a primarie terminate, l’assessore uscente può sperare in un ribaltamento a suo favore dei rapporti di forza nel Pd. E lunedì le trattative con la Svp saranno ancora del tutto aperte. ©RIPRODUZIONE RISERVATA













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