Secondo assessore in giunta Il Pd ora preme sulla Svp
BOLZANO. Il Pd riapre la partita sul secondo assessore italiano in giunta provinciale: l’argomento è stato in letargo per un anno e riemerge alle porte delle elezioni comunali. Non una coincidenza. L’...
BOLZANO. Il Pd riapre la partita sul secondo assessore italiano in giunta provinciale: l’argomento è stato in letargo per un anno e riemerge alle porte delle elezioni comunali. Non una coincidenza. L’argomento è stato discusso ieri nella seduta della segreteria del Pd. La decisione presa è di chiedere un incontro urgente alla Svp. L’obiettivo è la modifica dell’articolo della Statuto di autonomia che ha portato ad avere un solo assessore, Christian Tommasini, per effetto del crollo dei consiglieri del gruppo italiano, scesi da otto a cinque. Dopo un tira e molla che aveva logorato tanto il Pd che la Svp, la trattativa con Arno Kompatscher sulla coalizione venne chiusa con la presenza di un assessore Pd, come statuto comanda, e l’impegno dei due partner a ragionare al più presto su nuove regole. Da allora, silenzio. Tommasini vicepresidente e Roberto Bizzo fuori dalla giunta e vicepresidente del consiglio provinciale. Il motivo della discussione azzerata sul secondo assessore è che un Pd già diviso nel frattempo ha visto aumentare i conflitti interni e la maggioranza non ha sentito un impulso irrefrenabile a spingere per una modifica dello Statuto ritenuta giusta da tutti, ma che nell’immediato porterebbe benefici a Bizzo. Un equilibrio nel Pd però va trovato, per non arrivare alle elezioni comunali con una parte che saluta e se ne va a fondare liste civiche. A proposito di comunali, ieri la segreteria ha nominato Carlo Costa responsabile delle elezioni. Premiata la sua capacità di fare da ponte tra gli avversari. Sul secondo assessore la segreteria ha deciso di chiedere alla Svp un incontro per fissare modi e tempi per modificare la norma dello statuto. L’ipotesi emersa lo scorso anno era di ancorare la rappresentanza dei gruppi in giunta al censimento della popolazione. Questa la decisione da prendere: discutere il tema all’interno della Convenzione per la riforma complessiva dello Statuto o scegliere una via più veloce con modifica ad hoc nella riforma costituzionale in Parlamento? La decisione va presa in fretta, spiega la deputata Luisa Gnecchi: «La riforma costituzionale è approdata alla Camera. È questo il momento per decidere se presentare la modifica dello Statuto sulla giunta con una iniziativa parlamentare, da sottoporre poi al voto del consiglio provinciale». Luisa Gnecchi è disponibile: «Nel mio mondo ideale non dovrebbe esserci alcuna regola sulla composizione linguistica... ma il Pd parla di questa modifica da quasi dieci anni». (fr.g.)
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