Selvaggina in palio A Dobbiaco non cambiano idea

Al poligono la gara di tiro s’è svolta come da programma Gli organizzatori: «Per il 2013 penseremo a cambiamenti»


di Ezio Danieli


DOBBIACO. I cacciatori di Dobbiaco confermano i premi in palio, per la gara in corso al poligono di tiro. Fra i quali anche la possibilità di uccidere 5 camosci (di cui tre Jahrling, animali che hanno appena un anno di vita) e quattro femmine di capriolo. In barba alle proteste di questi ultimi giorni, i cacciatori di Dobbiaco vanno avanti per la loro strada. Ma fanno un promessa: «Per l'edizione del prossimo anno, vedremo di trovare una formula diversa». Dello stesso tenore anche le dichiarazioni del sindaco Guido Bocher. Nella gara, che si conclude oggi, i migliori cacciatori della zona si sfideranno per verificare chi ha la mira migliore, sparando alle sagome. Nel montepremi, oltre a binocoli, cannocchiali e carabine di precisione, l’organizzazione - la riserva di caccia di Dobbiaco - ha inserito anche nove animali da abbattere. Immediate le reazioni: prima la Lav regionale e quindi anche Massimo Vitturi, sempre della Lav, che s'è schierato contro la manifestazione: «Anche la provincia di Bolzano, come da tempo si registra a Trento, sembra sia stata contagiata dall'assurda abitudine di offrire in premio l'uccisione di animali selvatici nelle lotterie».

Caso di coscienza.

Anche il presidente del centro avifauna di Bolzano era intervenuto sollecitando i cacciatori ad un esame di coscienza. Questo esame c'è stato. Almeno secondo Josef Trenker, presidente della riser va di caccia di Dobbiaco: «Visto il clamore suscitato dalla nostra manifestazione, siamo pronti ad un riflessione per quanto riguarda la gara del prossimo anno. Per questa volta, però, tutto confermato». Poi Trenker precisa come stanno le cose: «Intanto sono vent'anni che organizziamo questa gara per i cacciatori e mai c'erano state proteste come quelle registrate da alcuni giorni. Da parte mia dico che come riserva di caccia, ogni anno noi otteniamo dalla Provincia il benestare per abbattere un certo numero di animali selvatici. I nove inseriti nel montepremi della lotteria fanno parte di questo numero annuale. I nostri cacciatori hanno deciso di rinunciare ad abbatterli loro preferendo metterli a disposizione di chi si classificherà meglio nella gara. Non c'è nulla di strano. È una tradizione che si ripete da sempre e come tale è stata riproposta. Mi dispiace che ci siano state tante proteste». Nessun ripensamento dunque, per questa volta. «Per l'anno prossimo – aggiunge Trenker – penseremo se proporre l'identico montepremi. Ho promesso che ne parlerò, in maniera approfondita, con tutto il direttivo».

Il sindaco. La posizione di Josef Trenker è stata - indirettamente - suggerita dal sindaco di Dobbiaco. A Guido Bocher sono pervenute, nei giorni scorsi, le varie prese di posizione contrarie a quella che è stata definita "la lotteria dell'orrore". «Mi sono limitato - dice lo stesso Bocher - a girare le proteste agli organizzatori, auspicando una riflessione interna sull'opportunità di togliere dal montepremi gli animali da abbattere. Mi rendo conto che una decisione in tal senso sarebbe stata difficile per l'edizione di quest'anno. Spero che per la gara del 2013 si possa prendere una decisione diversa. Le proteste sono legittime. Ma voglio soltanto ricordare che la gara di Dobbiaco è una tradizione consolidata e che i capi da abbattere sono quelli che la Riserva ottiene ogni anno dalla Provincia e che poi destina al montepremi».

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