accoglienza

Senzatetto, in Alto Adige chiudono i dormitori. Bolzano solidale: “Il problema resta, dignità per tutti”

Finito l’inverno le strutture chiudono. L’associazione: “Bene l’ondata di solidarietà per i profughi ucraini, ma occorre pensare anche a chi ogni giorno vive nelle nostre strade”



BOLZANO. “Tra qualche giorno diverse strutture di "accoglienza", in particolare quelle definite a bassa soglia, chiuderanno i battenti in tutto l'Alto Adige. È arrivato il caldo quindi chi non ha dimora può dormire per strada o sotto i ponti. È un teatrino che siamo costretti a vedere, e a contrastare, tutti gli anni. La totale mancanza di progetti lungimiranti da parte delle istituzioni ha lasciato campo aperto a iniziative a scadenza dove migliaia di euro vengono spesi per poi, di fatto, scaricare le persone per strada. Stiamo parlando di centinaia di persone”, denuncia in un comunicato Bolzano solidale.

"La grande mobilitazione in favore di chi scappa dalla guerra in Ucraina ci ha colpito in modo particolare e noi stessi, come Bozen Solidale, siamo presenti lungo il confine polacco ucraino proprio in questi giorni; abbiamo visto miriadi di associazioni, parrocchie, reti solidali, singoli e istituzioni mettere a disposizione tempo, risorse, materiale e luoghi per l'accoglienza. Tutto bello e pregevole. Adesso però concentrate la stessa energia per chi nei nostri territori vive quotidianamente il dramma di non ricevere un documento, un codice fiscale, una residenza, un luogo dove poter dormire. Lo chiediamo con determinazione, disposti a mettere in pratica azioni dal basso, perché nessuno e nessuna debba restare indietro", conclude la nota di Bolzano solidale che chiede "Diritti e dignità per tutti!"













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