allarme meteo

Siccità: giardini e piscine a rischio 

Ruffini, direttore dell’Appa: «Quello che impressiona è anche il basso livello dell’Adige: a Trento soltanto 25 centimetri» Il settore più esposto al momento è quello dell’agricoltura: serve acqua per attivare gli impianti antibrina e proteggere la fioritura dei frutteti


antonella mattioli


BOLZANO. «Dopo la pioggia di martedì c’è stato un leggerissimo miglioramento, ma la situazione soprattutto in prospettiva è da valutare in modo molto critico. Il settore più esposto alle conseguenze del lungo periodo secco, al momento, è l’agricoltura, seguita dal turismo con le numerose piscine». Le preoccupazioni di Flavio Ruffini, direttore dell’Agenzia provinciale per l’ambiente e la tutela del clima, e dell’assessore provinciale competente Giuliano Vettorato, sono giustificate anche dalle previsioni meteo per la prossima settimana - caratterizzate da assenza di precipitazioni e temperature fino a 20 gradi - oltre che dai dati che arrivano dalle stazioni di rilevamento sull’Adige. Fiume sul quale si annuncia battaglia con il Veneto per i prelievi d’acqua.

«Alle 8.40 di sabato a Salorno avevamo un deflusso di 56,4 metri cubi al secondo; alle 12.15 era sceso a 41,5 m³/sec. A Trento Ponte San Lorenzo, alla stessa ora, 81,85 m³/sec e alle ore 12.15, 61,75 m³/sec. La differenza è data dal tempo che l’acqua nel fiume ci mette per arrivare da Salorno fino a Trento. Quello che impressiona è anche il bassissimo livello del fiume: appena 25 centimetri a Trento».

L’agricoltura in sofferenza

Il settore più esposto, dopo 18 mesi “secchi”, è sicuramente l’agricoltura che sta ripartendo ed ha bisogno d’acqua.

«Si deve - insiste Ruffini - coprire al più presto l’intero fabbisogno di irrigazione, puntando sugli impianti a goccia, per ridurre il consumo d’acqua. Per quanto riguarda invece, gli interventi antibrina, per i quali è necessario attivare gli impianti a pioggia, possiamo solo sperare che si riducano al minimo».

Leo Tiefenthaler, presidente del Bauernbund, conferma la preoccupazione degli agricoltori: «Il settore più a rischio è quello della frutticoltura, perché è il primo a “risvegliarsi”. Gli impianti antibrina, in questo momento, entrano in funzione, quando la temperatura scende intorno a 2 gradi sotto zero, ma con l’aumento della vegetazione e la fioritura, si attivano già a zero gradi. Nessuno - al momento - sa quante volte dovremo far entrare in funzione l’antibrina. Gli impianti captano l’acqua in prevalenza dai pozzi, alcuni da fossi e ruscelli, ma non abbiamo la certezza che ce ne sia abbastanza. Preoccupazione minore, almeno per ora, per quanto riguarda l’irrigazione, perché quasi tutti ormai sono dotati di impianti a goccia che, in quanto tali, sono più risparmiosi».

Giardini e parchi

Il direttore dell’Appa anticipa che anche l’irrigazione dei giardini, dei parchi privati e pubblici - in questa situazione meteo caratterizzata da poca pioggia a valle e ancora meno neve in quota - dovrà essere spostata il più possibile in avanti, sperando che nel frattempo arrivi qualche precipitazione. «Al momento - dice Ruffini - non ci sono ancora ordinanze che lo vietino, ma lo consiglia il buonsenso».

Le piscine

Altra questione che diventerà a breve di grande attualità, visto che per Pasqua riaprono una serie di alberghi e, in Alto Adige, la stragrande maggioranza è dotata di grandi centri wellness: l’attivazione delle piscine. «Anche il riempimento delle numerosissime piscine va cadenzato il più possibile, per non rischiare di portare all’estremo il sistema idropotabile che si alimenta con l’acqua di falda. In particolare, in quelle realtà - come Renon, San Genesio, Meltina, Val Venosta - che già per esperienza fanno più difficoltà a garantire l’approvvigionamento con acqua idropotabile».

Le prossime misure

Nei giorni scorsi, l’Osservatorio per gli utilizzi dell’acqua nel bacino idrografico delle Alpi Orientali - Friuli-Venezia Giulia, Veneto, Trentino e Alto Adige ha proposto di alzare da bassa a media la severità idrica sull’Adige. «Per il momento - assicura Ruffini - non sono state adottate misure particolari; serve soprattutto per fare capire che la situazione è grave e che comunque vanno sensibilizzati gli utilizzatori di acqua. Ma è stata fatta anche in prospettiva, per preparare ciascuno di noi all’adozione di misure che potranno anche non piacere a tutti».

 













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