Sinigo, cantine allagate: torna l’incubo della palude

Il fenomeno si ripete regolarmente dopo precipitazioni anche di lieve intensità. Dubbi sull’efficienza di canali di scolo e pompe idrovore. Interrogazione del Pd


di Giuseppe Rossi


MERANO. A Sinigo torna lo spettro delle paludi e dell'acqua che sale dal sottosuolo fino a lambire le cantine. Da alcune settimane diversi abitanti della frazione hanno segnalato il frequente ripetersi del fenomeno dell'allagamento dei piani interrati, garage e cantine.

Un fatto questo che fino agli anni Cinquanta era molto frequente, dato che la frazione è stata costruita dopo i lavori di bonifica delle paludi della piana di Sinigo. Gli interventi effettuati nel corso degli anni, i nuovi metodi di costruzione e l'utilizzo di pompe e idrovore avevano reso questi fenomeni molto rari, al punto tale che le giovani generazioni scese a vivere a sud del rio Nova non li conoscono proprio.

A lanciare un segnale d'allarme nei confronti dell'amministrazione comunale l'altro giorno è stata Vanda Carbone, segretario locale del Pd. «Negli ultimi tempi - sostiene Carbone, rivolgendosi al sindaco - a Sinigo si sono registrati diversi casi di allagamenti in cantine o pozzetti. Le zone interessate sono state in particolare Borgo Vittoria, con allagamenti continui di pozzetti dei contatori dell’acqua, e via Enrico Fermi con alcuni casi di scantinati allagati dopo piogge di non particolare intensità. Altri episodi sono stati segnalati anche in via Nazionale».

Gli abitanti della frazione, rivolgendosi alla capogruppo del Pd in consiglio comunale hanno manifestato la preoccupazione legata al fatto che negli ultimi tempi siano intervenute nuove condizioni che possano mettere in pericolo le loro abitazioni. Con una apposita interrogazione Vanda Carbone chiede al sindaco se attorno a piazza Vittorio Veneto, dove negli ultimi anni sono state costruite numerose nuove abitazioni intorno alla piazza, sia stato valutato un possibile impatto sulle falde acquifere dovuto alla nuova edificazione e dove defluisca l’acqua che un tempo scorreva nei canali che delimitavano i campi sacrificati alla massiccia edificazione e se esista un piano di manutenzione e pulizia dei canali e se venga regolarmente eseguito.

Il Pd vuole inoltre sapere se in via Enrico Fermi la diminuita attività di pompaggio da parte della Memc, a causa del calo produttivo dello stabilimento, possa aver creato problemi facendo di fatto innalzare il livello della falda acquifera e se prima di cedere la proprietà e dismettere l’idrovora presente in via Fermi, si sia valutato attentamente il rischio di rinunciarvi, considerate le caratteristiche della zona. Carbone infine chiede al sindaco cosa intenda fare il Comune per ovviare all’innalzamento delle falde acquifere o comunque per evitare il ripresentarsi di episodi di allagamenti di cantine e pozzetti.

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