Slot, limite dei 300 metri anche per i bar

Approvata la legge: i pubblici esercizi dovranno rispettare la distanza da scuole e luoghi sensibili


di Davide Pasquali


BOLZANO. Un’interpretazione autentica, come la chiamano i giuristi. Tradotto, una nuova legge per spiegare meglio la precedente. Una piccola rivoluzione nella lotta alla proliferazione del gioco d’azzardo legalizzato. L’ha approvata ieri all’unanimità la terza commissione legislativa provinciale. Il dlp 136/2012, che a breve passerà dal consiglio provinciale per il via libera definitivo, stabilisce un principio alquanto semplice: in caso di mancato rispetto della distanza minima di 300 metri dai luoghi sensibili, il responsabile di ammende, sanzioni, allontanamento delle slot machine ed eventuale chiusura del locale fuori legge è il sindaco, come per tutte le altre questioni legate ai pubblici esercizi. Lo si poteva presumere dalla legge provinciale sul gioco, però non era esplicitato e nessuno sapeva come regolarsi. Intanto, il manifesto lanciato dal nostro giornale per sensibilizzare la politica riguardo alla pericolosità del gioco d’azzardo viaggia verso le 2.700 firme. Nel frattempo, però, l’Amministrazione autonoma dei monopoli di stato ha pubblicato i dati sulla raccolta da gioco nei primi tre mesi del 2012. E l’Alto Adige non ne esce affatto indenne: da gennaio a marzo si sono spesi 202 milioni di euro, 89 dei quali per le famigerate macchinette, e addirittura altri 27,6 per il solo gioco online.

Il dlp. Spiega il disegno di legge provinciale approvato ieri all’unanimità il consigliere Svp Elmar Pichler Rolle, primo firmatario assieme alla collega di partito Julia Unterberger. «A ben vedere non cambia molto, nel senso che la legge provinciale sui pubblici esercizi, all’interno della quale si erano inseriti gli articoli per limitare il gioco, per il legislatore era chiara: responsabile di controlli e sanzioni nel settore dei pubblici esercizi doveva essere il sindaco. Abbiamo però ricevuto un pressante invito da parte del Consorzio dei Comuni perché venisse esplicitata questa responsabilità del primo cittadino». Molti sindaci, infatti, non avendo la legge precedente esplicitato la responsabilità sindacale anche nel caso delle limitazioni al gioco d’azzardo, non se l’erano sentita di prendere provvedimenti. Ora potranno, anzi, dovranno farlo. «Abbiamo colmato un malinteso», chiosa Pichler Rolle. Una piccola leggina, di poche righe, per chiarire e permettere finalmente ai Comuni di agire concretamente. Forse non basterà, ma è già qualcosa.

Gli altri dlp. La terza commissione legislativa provinciale ha per il momento dilazionato la discussione dei rimanenti disegni di legge provinciali per una migliore regolamentazione del gioco d’azzardo. Dopo l’audizione pubblica sul tema tenutasi nelle scorse settimane, si attende il resoconto finale, con il testo di tutte le relazioni, che verranno poi studiate approfonditamente. Conclude Pichler Rolle: «Vedremo se esistono ulteriori spazi di manovra».

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