Solland, arrivano i primi soldi

Occupazione rientrata. Ma c’è la doccia fredda: fino a fine anno lo stabilimento sarà messo in stand by



MERANO. I primi soldi sono arrivati ieri, ma non a tutti i lavoratori. Sono arrivati con bonifici bancari partiti da un istituto di credito di Avellino. Ma soltanto il 40 per cento degli operai della Solland Silicon ha ricevuto i soldi. E poi mancano ancora i pagamenti della “Cesare Pozzo” (garantisce l'assistenza sanitaria ad ogni dipendente) ed altre indennità che percepivano i lavoratori. Che restano in sciopero, a oltranza. Però assieme a qualche stipendio è arrivata anche la doccia fredda: il proprietario Pugliese avrebbe annunciato che lo stabilimento di Sinigo sarà messo in stand by fino a fine anno, cioè non produrrà il materiale richiesto da Sunedison. Con quali modalità (cassa integrazione?) è tutto da vedere.

Il ritardo nel pagamento - e soprattutto la decisione dell’azienda di non poter pagare con assegni circolari - aveva fatto scattare nella serata di martedì l'occupazione della fabbrica. Circa quaranta lavoratori, esasperati dallo stato delle cose determinatosi nello stabilimento di Sinigo, si sono schierati davanti ai cancelli. Con un paio di auto parcheggiate di traverso hanno impedito, di fatto, l'accesso in fabbrica fino alle 7.30 di ieri. I lavoratori, che hanno sfidato i rigori di una notte fredda, hanno affisso ai cancelli della fabbrica una serie di manifesti contro Pugliese colpevole, a loro dire, di fare continue promesse mai mantenute e di non rispettare gli impegni presi.

Ieri mattina gli operai sono stati convinti a recedere dalla protesta. Opera di mediazione è stata fatta dai sindacati subito intervenuti. La rabbia s'è attenuata, un po', verso mezzogiorno quando è arrivata la notizia che qualche arretrato era arrivato. Con due giorni di ritardo rispetto a quanto pattuito. Da una banca di Avellino sono partiti i pagamenti: "L’unica impiegata - ha commentato Stefano Schwarze della Cgil - ha detto che ci avrebbe messo troppo tempo a compilare gli assegni circolari e che quindi è stata costretta a fare i bonifici per guadagnare tempo". Un quaranta per cento dei lavoratori li ha ricevuti, altri sono ancora in attesa.

Di fronte a questa situazione, che resta incerta, i sindacati - d'accordo con tutti i dipendenti - hanno confermato lo sciopero. "Per quanto mi riguarda - dice Maurizio Albrigo sindacalista della Cisl - può durare ad oltranza fino al giorno 12, quando saremo a Roma presso il ministero. Ovvio che sono i lavoratori a decidere se continuare ad astenersi dal lavoro. Ma da quello che ho sentito ieri mattina in fabbrica, le intenzioni sono proprio queste".

Da parte della direzione della Solland Silicon sono state fatte pressioni nei confronti dei sindacati per la ripresa del lavoro. Ma la risposta è stata negativa, in mancanza di quelle garanzie che erano contenute nel verbale di accordo firmato dallo stesso Pugliese. Le organizzazioni sindacali, ieri pomeriggio, hanno scritto al Commissario del Governo, al questore di Bolzano e al presidente della giunta provinciale una lettera per fare presente la situazione in merito alla sicurezza all'interno della fabbrica, dove, a causa della carenza del materiale necessario, spiegano che viene meno la sicurezza stessa del complesso, come avevano già detto gli operai che sono "comandati" dalla stessa Solland Silicon.(e.d.)













Altre notizie

Attualità