Sondaggio choc della Svp Bene Lega e M5S, Pd giù 

Indagine riservata sui tre gruppi linguistici, frenato il boom della destra tedesca  L’assemblea dei Dem blinda Tommasini capolista, sfumano le primarie



BOLZANO. Il clima è quello, ma adesso viene scritto nero su bianco: previsioni di netto ridimensionamento del Pd alle elezioni provinciali, crescita di Lega e M5S. Sono i dati del sondaggio riservato commissionato dalla Svp in vista delle elezioni di ottobre, presentato ieri durante una seduta del partito. Per il Pd locale una doccia gelata, che segue il flop di domenica in Valle d’Aosta (nessun seggio in consiglio regionale) e l’insuccesso delle elezioni politiche. In questo scenario l’assemblea del Pd ha discusso ieri i criteri per costruire la lista. Quattro settimane fa è stata effettuata, su incarico della Svp, una indagine telefonica a mille altoatesini dei tre gruppi linguistici. Nei giorni scorsi erano circolate indiscrezioni, tra cui il 40 per cento previsto per la Svp (nel 2013 aveva il 45,7%), il 61% di voti a Kompatscher in una ipotetica elezione diretta e i temi più sentiti.

IL SONDAGGIO DELLA SVP. Come era scontato, sono stati testati anche gli altri partiti. Per il Pd, partner di maggioranza, la prospettiva è un ridimensionamento. Secondo quanto trapelato, il sondaggio attesterebbe il Pd tra il 4 e il 5 per cento. Nel 2013 il Pd ottenne il 6,7% e due eletti.

Si capisce allora perché in casa Pd circolano pronostici cupi: la conferma di due eletti inizia a sembrare una impresa.

Come alle politiche, il sondaggio darebbe invece M5S e Lega in un momento d’oro. Il Movimento 5 Stelle è accreditato intorno al 7-8% (nel 2013 aveva il 2,5%). Alle provinciali del 2013 la lista unica di Lega, Forza Italia e Team autonomie ottenne il 2,5%. Alla Lega da sola il sondaggio attribuirebbe il 5%. Nessuno scostamento di rilievo emergerebbe sui Verdi (8,7% nel 2013). La destra tedesca viene data stabile o in leggera crescita. Non un boom, comunque, anche se sui temi in cima alla lista c’è l’immigrazione e ieri in casa Svp hanno iniziato a discutere di come maneggiare i temi caldi, dai richiedenti asilo al welfare.

Euforia in casa leghista. Così il commissario Massimo Bessone ha commentato il voto in Valle d’Aosta, che viene messo a specchio con Bolzano: «La Lega passa da 0 a 7 seggi. Grandi i colleghi, grandissimo Matteo Salvini».

LE TRATTATIVE NEL PD. Nel Pd la discussione sulla lista per le provinciali passa dal teso all’allarmato. Il senso è: rilanciare o affondare. Primarie o non primarie, testa di lista o ordine alfabetico, le scelte sull’assessore Tommasini, di questo ha discusso il Pd ieri sera. È stato deciso che verrà votata on line la proposta del segretario Alessandro Huber: Tommasini capolista seguito da una testa di lista di altri cinque nomi con un candidato di Bolzano al secondo posto, poi un candidato di Bressanone, di Merano, della Bassa Atesina, un altro candidato di Bolzano. Il resto della lista a seguire in ordine alfabetico, rispettando le quote rosa. Su Tommasini capolista non dovrebbero esserci sorprese, le voci contrarie non raccolgono abbastanza voti. Sfumano le primarie per la testa di lista. Così Huber: «Se in ogni comprensorio emergerà un nome unico, le primarie saranno inutili, se non le primarie delle idee. Se un comprensorio invece avrà più nomi in campo, deciderà come muoversi». L’ultima ipotesi riguarda probabilmente Bolzano, dove Matteo Bonvicini punta a sfidare Sandro Repetto per il secondo posto della lista. E proprio Repetto prima di entrare si è sfogato: «Stiamo a discutere dei primi sei posti in lista, mentre intorno tutto brucia. Dobbiamo cambiare, darci una scossa, ritagliarci un profilo forte. Altrimenti come riusciremo a confermare due eletti?». Secondo Christian Tommasini, «il Pd punti su ciò che sa fare meglio, scelte di centrosinistra, dalla difesa della sanità pubblica al lavoro. Inseguire la Lega sui suoi temi non paga, inutile copiare l’originale». Uwe Staffler era favorevole a una lista in ordine alfabetico senza Tommasini capolista: «Rischiamo di avere un solo eletto. Se vogliamo evitare il disastro, la nostra lista deve essere appetibile per persone che arrivano da fuori e anche per persone del Pd che credano di potercela fare. Tutti devono tirare, per fare il pieno di voti». (fr.g.)

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