L'INTERVISTA

«Sono moderato, ma con idee forti. Bolzano cambierà» 

Roberto Zanin. Il dirigente lanciato dalla Lega punta sulla coalizione: «La mia lista civica bilancerà al centro l’alleanza». Le priorità: «Sicurezza ai primi posti, sociale, cultura sport e scuola»


Francesca Gonzato


BOLZANO. Primo giorno da candidato sindaco per Roberto Zanin. Indicato dalla Lega, gli altri partiti di centrodestra sono già di fatto convinti. «Il lavoro con le varie forze inizia adesso», anticipa. Con l’indicazione ufficiale da parte della Lega, attraverso il coordinatore comunale Filippo Maturi, Zanin rilascia le prime interviste come candidato sindaco. «Mi faccio conoscere anche in questa veste», si presenta il dirigente finanziario e vice presidente dell’Fc Alto Adige Südtirol.

Come si descriverebbe?

Sono un moderato con principi forti. Non un estremista, ci mancherebbe, una persona tranquilla. Non ho problemi a parlare con tutti, non ho paura del confronto e nemmeno della mediazione.

Principi forti: ad esempio?

Ogni movimento che farà parte della coalizione avrà i propri valori, che non devono coincidere totalmente, altrimenti non servirebbe la mediazione. Un punto è sicuro: tengo molto al programma, che rappresenterà il perimetro di ciò in cui mi riconosco. Ciò che è dentro, bene. Ciò che è fuori, non fa parte della mia idea. Vorrei lavorare per costruire la Bolzano tra 10 o 20 anni, immaginandola. E cioè il sociale, sicuramente, la cultura, lo sport, la scuola. Non è una critica alla amministrazione, ma vedo una educazione civica peggiorata rispetto agli anni in cui ero ragazzo. Il Comune su giovani e sport può fare molto.

La Lega punta ancora molto sulla sicurezza come tema forte della campagna elettorale. Cosa ne pensa?

Che sia un tema anche nella nostra città è palese. Vivo ad Appiano, ma sono di Bolzano e il mio ufficio è in centro, conosco la situazione. Sarà un argomento ai primi posti nella scala della coalizione.

Non crede che il Covid-19 debba ridisegnare le priorità della politica? I veri effetti della crisi economica arriveranno in autunno.

Anche la crisi economica fa parte del concetto di sicurezza. Gli strati deboli della popolazione, giustamente o meno, si sentono minacciati. E questo viene enfatizzato dalla pandemia, che credo cambierà il nostro mondo e i nostri rapporti non so se per sempre, di sicuro a lungo. È naturale che la crisi influisca sul programma elettorale. Sì, mi fa paura l’autunno, perché già ora la crisi fa male. Una sola immagine: ho parlato con un commerciante che si occupa di acquisto d’oro. I suoi affari sono aumentati e arrivano persone che di solito entravano in gioielleria per acquistare, non certo per vendere i propri preziosi.

Ci sarà la coalizione? Maturi ha dichiarato “non a tutti i costi”.

Iniziamo a parlarci ora. Ritengo molto forte la possibilità che ci sia. Sono coinvolte tutte persone di buon senso. Correre insieme è interesse di tutti per vincere: la lista della Lega, la mia lista civica e le liste degli altri partiti ed eventuali altre civiche.

La sua civica avrà ovviamente il suo nome.

Sì, e graficamente sarà molto visibile, perché mi devo confrontare con lo sfidante principale, che è già sindaco e molto conosciuto. Venticinque candidati hanno già dato la disponibilità, sono persone del mio mondo, sport ed economia, con cui mi trovo bene e di cui mi fido (tra le persone che stanno dando una mano il consigliere Gabriele Giovannetti, ndr).

Il Pd ha iniziato la campagna elettorale in attacco. Il concetto è: il vero candidato sindaco è Maturi, Zanin è una sorta di controfigura.

Non voglio dare valore a post offensivi. Anticipo già che non userò toni simili. Rispetto tutti, compreso chi ha lavorato in questa amministrazione.

Il tema del suo ruolo, più o meno indipendente, però esiste. Lei arriva dalle professioni, mentre la Lega è il partito più forte della coalizione.

La mia lista civica ha il compito di bilanciare al centro una coalizione che per molti cittadini è troppo a destra per essere votata. A Bolzano ci sono molte persone che non votano il centrosinistra per motivi ideologici e non voterebbero nemmeno la Lega, mentre possono apprezzare una civica moderata, pacata.

Qual è il suo giudizio sul lavoro di Caramaschi?

Premesso il rispetto verso la persona e i tanti anni di lavoro in Comune, si è percepito un certo rapporto con i cittadini... Come se fosse in corso una sorta di prolungamento del lavoro del commissario. A me piace una visione più collettiva, so che se ne lamentano anche nella sua coalizione. Avere perso in quel modo il referendum sul tram significa non avere molto il polso della città, per lo meno su quel tema.

Non è preoccupato per la sua mancanza di esperienza amministrativa?

La macchina comunale funziona. Non sarei un uomo solo al comando e non ho intenzione di arrivare e stravolgere tutto. Non ne vedo il motivo, conosco ottimi dirigenti.

Lei si candida perché la Svp, o almeno una sua parte, hanno bisogno di una persona come lei per appoggiare il centrodestra?

La Svp al primo turno sarà mia avversaria con Luis Walcher. Sarò inesperto di politica, però mi sembra strano che il vice sindaco dica che lavora benissimo con Caramaschi, ma non lo sostiene. Mia moglie non sarebbe felice se le dicessi “ bello il nostro matrimonio, però mi prendo una pausa”, per mutuare la metafora matrimoniale dello stesso vicesindaco. Saremo concorrenti, poi conteremo i voti e siederemo alle trattative. La mia storia di vita e di lavoro testimonia che non ho alcuna pregiudiziale verso il mondo sudtirolese e credo che sia reciproco.

Lei ha fatto carriera, ma è un ex «ragazzo» delle semirurali.

Sono nato in via Cagliari, padre operaio all’Iveco, madre casalinga. A 15 anni ci siamo trasferiti in via Palermo. Quando studiavo Giurisprudenza vivevo a Padova e il fine settimana tornavo a Don Bosco. È un mondo che conosco bene. Parlo tedesco, e mi piacciono le realtà in cui ognuno parla la propria lingua, sapendo di essere compreso.

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