Bolzano

Sos affitti, Centro casa all’attacco: «Lavoratori in fuga da Bolzano» 

Maurizio Surian e Dodo Detassis: «Non è possibile incassare 1.200 euro di stipendio e pagarne 700/800 di affitto». Nelle case albergo Ipes non c’è posto e l’attesa è di 20 mesi. Se ne esce costruendo foresterie in Zona e col subaffitto


Valeria Frangipane


BOLZANO. «A Bolzano il lavoro c’è ma manca la casa. E così chi deve trasferirsi da fuori sempre più spesso rinuncia per colpa di affitti che sono inarrivabili. In tutte le parti della città».

Maurizio Surian, Dodo Detassis e Markus Plaikner del Centro Casa - il sindacato degli inquilini - fotografano una realtà ben nota: «Riceviamo centinaia di telefonate. Ci chiama chi non abita qui, avrebbe proposte di lavoro interessanti in molti settori produttivi, dall’industria al terziario, dalla vigilanza privata al settore informatico ma non riesce a trovare una casa a un prezzo ragionevole. Ci chiedono consigli, vogliono capire se la situazione è veramente questa, chiedono indicazioni e tantissimi alla fine desistono perchè i conti non tornano. Non è possibile incassare 1.200 euro di stipendio e pagarne 700/800 di affitto. Ma attenzione perchè desiste anche chi guadagna 1.700/1.800 euro e tra bollette e quant’altro oggi non riesce più a farcela».

Come se ne esce? «Con un’adeguata politica della casa che permetta di accedere ad alloggi con affitto calmierato. La soluzione non sta per forza nella costruzione di nuove case. Il disegno di legge provinciale sull’Imi - che fa pagare di più i proprietari che tengono le case sfitte - smuoverà forse qualcosa ma non sarà certo questa la panacea. Noi non abbiamo risposte ma avanziamo palliativi per tamponare l’emergenza». Il Centro Casa propone nell’immediato foresterie in zona produttiva (Bolzano sud) e ancora alloggi in subaffitto (cohousing e cause multigenerazionali).

Urgono soluzioni tampone. Dodo Detassis dice che tra le possibili ipotesi a medio termine la politica potrebbe muoversi per trasformare spazi inutilizzati della zona produttiva in alloggi, creando foresterie a disposizione dei lavoratori. «A Bolzano sud è pieno di capannoni semivuoti. Non ha senso lasciarli così, molto meglio dare la possibilità alle aziende di trasformare metrature anche importanti in foresterie da mettere a disposizione dei lavoratori».

Tra le possibili soluzioni al problema il sindacato indica, nell’immediato, il cohousing e le case multigenerazionali, come previsto dalla nuova legge sull’edilizia sociale provinciale. In sintesi il subaffitto previsto dalle legge 1042 del 7/12/2021 che parla di modelli abitativi innovativi e collaborazione di quartiere. Il presidente Maurizio Surian chiede di testare in questo senso alcuni progetti pilota proprio a Bolzano: «Bisognerebbe provare a connettere le necessità dei lavoratori, nella ricerca di una casa, con quelle di persone che abitano da sole, in un appartamento grande. Il che significa subaffittare una parte di alloggio, a fronte di alcuni servizi minimi. Che ne so fare la spesa e altri lavoretti. Una piccola novità in un mercato dell’abitare stagnante». Ma se la soluzione al caro-affitti è il subaffitto non stiamo gettando la spugna? «No, cerchiamo soluzioni immediatamente percorribili».

Secondo i sindacati l’emergenza è tale anche perchè le case albergo, gestite dall’Ipes e sulle quali la Provincia non ha purtroppo perseguito un piano di sviluppo - le ultime sono state realizzate tra il 2005 ed il 2010 - non hanno risolto il problema. «Le liste d’attesa sono lunghe ed i tempi per ricevere un alloggio toccano i due anni». L’Ipes - fanno sapere la presidente Francesca Tosolini e Irene Leitner direttrice del Centro servizi inquilinato - gestisce su Bolzano e Merano 8 case albergo per lavoratori. Dove i singoli - tutti lavoratori - possono rimanere fino ad un massimo di 5 anni, più altri 3. Sette strutture sono a Bolzano per un totale di 376 posti letto e 1 è a Merano (114 posti). «Al momento non abbiamo un posto letto libero e l’attesa arriva a 20 mesi». La retta per Bolzano (comprensiva di tutte le spese) varia da un minimo di 197 ad un massimo di 502 euro al mese a seconda della tipologia (posto letto in camera condivisa o mini alloggio). A Merano le cifre oscillano tra 227 e 441 euro. «Per i lavoratori che vivono a Bolzano senza la famiglia qui si tratta di un ’ottima soluzione - dicono al Centro Casa - ma non c’è posto. Rimane solo il mercato privato con prezzi proibitivi».













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