Spaccio e prostitute Piazza Verdi: degrado nell’area distributore
Di notte l’ex officina del gommista occupata da lucciole , tossicodipendenti e profughi. Le denunce dei residenti
BOLZANO. Siringhe usate, stracci sporchi, fazzoletti, vestiti, e tanta spazzatura: ogni notte prostitute, senzatetto, famiglie di profughi e tossicodipendenti utilizzano il retro dell’edificio del distributore di piazza Verdi. E quello che lasciano nella notte, viene raccolto ogni mattina da chi ci lavora e vende biciclette e gasolio nella parte dello stabile che dà direttamente sulla piazza. Ogni santo giorno devono raccogliere le siringhe lasciate dai tossicodipendenti, devono svegliare i profughi africani che non sanno dove andare, devono ripulire il piazzale usato dai clienti delle lucciole.
Basta dare un’occhiata agli spazi che una volta venivano usati dal gommista (che sei mesi fa ha dovuto chiudere per motivi di salute). Gli “abusivi” di notte si “impossessano” dell’ex garage per dormire, mangiare, orinare. Ma non ci vanno solo senzatetto disperati. Qualche settimana fa, una famiglia di extracomunitari si è sistemata per terra, creando un giaciglio accanto ad alcuni pneumatici. Erano padre, madre e figlioletta. Dentro all’”ex gommista” si trovano sacchetti pieni di vestiti usati e scarpe che sono state “scartate”. Di sicuro qualcuno ha rovistato nei cassonetti della Caritas e si è recato lì per decidere cosa tenere e cosa gettare via. E poi ci sono i materassi, le siringhe usate (sì perché l’eroina, purtroppo, è tornata di moda), il forte odore di urina. Sul prato che separa l’ex officina dall’ingresso del parcheggio “Mayr-Nusser” qualcuno ha “dimenticato” quattro sacchi grandi neri stracolmi di spazzatura di ogni genere. Gli abitanti della zona, intanto, hanno presentato varie denunce e sperano che prima o poi il Comune fermi tutto questo degrado. Sempre più spesso, gli spazi che erano del gommista, vengono usati come punto di incontro tra gli spacciatori e i clienti, che non appena ricevono la dose, se la iniettano in vena, accasciandosi a terra. Tutto questo a due passi dal salotto “buono” di Bolzano: Piazza Walther.
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