Spagnolli: Ipes, serve un presidente forte

Il Comune di Bolzano chiede una svolta: «Al vertice un manager con più competenze»


Francesca Gonzato


BOLZANO. Il sindaco Spagnolli chiede un presidente forte all'Ipes come successore di Albert Pürgstaller. Un presidente che possa contare su poteri più estesi e abbia le competenze per reggere il ruolo. Ieri intanto il presidente provinciale Luis Durnwalder è tornato a difendere Pürgstaller.
Il presidente forte è la linea emersa dalla commissione d'inchiesta del consiglio provinciale sull'Ipes, che dopo avere elencato spietatamente le carenze gestionali e di controllo interno, avere puntato il dito sul direttore generale Franz Stimpfl («inadeguato al ruolo», riassume il presidente della commissione Elmar Pichler Rolle), ha concluso «il presidente dell'Ipes, le cui competenze potrebbero essere valorizzate nell'ambito di una riorganizzazione, dovrà esercitare in futuro le proprie funzioni a tempo pieno». Consegnando gli alloggi Ipes a Casanova Durnwalder ieri ha esclamato: «L'Istituto ha lavorato molto bene, nonostante i media si ostinino a sottolineare solo quello che non ha funzionato». Pürgstaller: «Lunedì in sede di bilancio presenteremo quanto di buono abbiamo realizzato».
Tra pochi giorni la giunta provinciale deciderà il nuovo presidente dell'Ipes. Mauro Minniti (Pdl) chiede che venga scelto un candidato italiano «per iniziare a riequilibrare il deficit di rappresentatività del gruppo italiano al vertice degli enti».
Il sindaco Spagnolli non si appassiona: «Non farei una battaglia su presidente italiano o tedesco. Vista la situazione dell'ente, quello che mi auguro è un presidente forte». Spagnolli ripesca un esempio dal recente passato: «Non so se esista un personaggi simile alla straordinaria Rosa Franzelin, che unica competenze amministrative al carisma. Ma quello dovrebbe essere il profilo. L'Ipes ha bisogno di avere un presidente-manager, con forti deleghe, supportato da un buon Cda».
Ai vertici dell'Ipes c'è un italiano, il vicepresidente Renzo Caramaschi. Potrebbe succedere a Pürgstaller? Spagnolli scherza: «Come ha detto Durnwalder, quel posto è diventato talmente ingrato che si stenta a trovare candidati. Non farò a Caramaschi il torto di proporglielo».
Il nome di Caramaschi in realtà circola. Non si sbilancia Christian Tommasini, assessore all'edilizia abitativa, che però ci tiene a precisare, «Caramaschi gode della mia totale stima, infatti nel Cda è la persona delegata a seguire la riorganizzazione». Durnwalder ha detto «abbiamo cinque candidati, tra cui due italiani. Non è facile che venga scelto un italiano, perché c'è già il vice italiano». Tommasini conferma: «Realisticamente non vedo grandi margini. Comunque se avrò un nome forte, lo proporrò». Ma Tommasini cosa dice sul profilo del presidente. Ruolo forte o no? Tempo pieno o part time come Pürgstaller? «La mia preoccupazione è che il prescelto garantisca tranquillità alla struttura, che ne ha un gran bisogno, e che porti avanti la riforma, a partire dalla certificazione della procedura di qualità, la carta dei servizi e il codice etico. Sul tempo pieno non mi esprimo, conta un presidente che si assuma la responsabilità di questa fase. Presidente manager? La figura manageriale nel cda ce l'abbiamo, è Caramaschi. Comunque andrà a finire sulla presidenza, dovrà avere ancora un ruolo forte nell'Ipes».

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