Bolzano

Stadio Druso, il murale del fairplay accoglierà i tifosi ospiti 

Nell’entrata sul Lungoisarco dello stadio bolzanino fruttuosa collaborazione fra Murarte e Politiche giovanili. Raffigurazioni di calciatori (e calciatrici) per affermare i valori del rispetto reciproco fra tifoserie



BOLZANO. Welcome. Respect. Fair Play. Goal. Sono le scritte comparse negli ultimi giorni sul retro dello stadio Druso, lungo la ciclabile in riva all’Isarco. Un murale esteso, decine di metri, a tema calcistico. Ma c’è dell’altro. Curato da Murarte, progetto avviato anni fa da Volontarius grazie al sostegno delle Politiche giovanili del municipio, è un segno che volutamente il Comune ha deciso di lasciare per diversi motivi: contrastare il fenomeno dei graffiti selvaggi, includere il rinnovato stadio nello spazio cittadino frequentato anche da chi tifoso non è, e infine, o forse soprattutto, per accogliere festosamente i tifosi delle squadre avversarie del Südtirol.

Come spiegato l'altro giorno all’inaugurazione dal vicesindaco Luis Walcher, «è lo spirito del calcio: fairplay, respect, goal. Parole che tutti capiscono. Da questo lato entrano i tifosi ospiti. Così facciamo capire loro che vorremmo dare certe regole. Noi vorremmo si applaudisse anche quando segna la squadra avversaria, se il gol è bello. Abbiamo certi valori di base. Questo stadio è nuovo di zecca, vorremmo fosse tenuto bene. Non vorremmo ogni domenica centinaia di sedie distrutte. E allora abbiamo pensato di fare qualcosa di bello, grazie a Murarte».

Il 30 luglio ci sarà la prima partita interna del Südtirol neo promosso in B, in Coppa Italia con il FeralpiSalò.

Come chiarito dall’assessore ai Giovani Angelo Gennaccaro, «questo intervento non era previsto, ce lo siamo ritrovati in corsa, ma ne siamo usciti positivamente. L’aver trovato tag, graffiti fatti male, ci ha dato l’impulso per dare anima a questo che fino ad ora era solo un retro, grigio e anonimo. Ma questa è una zona molto frequentata, guardando gli artisti la gente si fermava. Abbiamo fatto un lavoro di comunità, come sempre quando interveniamo con Murarte dove c’è qualche zona da sistemare. Funziona, perché quando si realizzano certe opere poi nessuno ci mette più mano, si toglie l’intenzione ai malintenzionati. Poi qui si è voluto dare un significato ancor più profondo: il fairplay. Sappiamo che dovremo ospitare le tifoserie avversarie e che questo è un tema». La stretta di mano dipinta sopra entrata e biglietterie suona come un benvenuto, «è significativa».

Riccardo Rizzo, coordinatore di Murarte, ha chiarito: «Come Volontarius lavoriamo sulla creatività, ma con un occhio particolare alle implicazioni sociali. Questa è una struttura pubblica di grande affluenza, il nostro lavoro apparterrà alla comunità tutta, per cui abbiamo voluto trasmettere qualcosa di comprensibile, portando valori positivi, compresa la scelta dei colori e dei soggetti». E la comunità ha apprezzato. «In tanti si sono fermati a parlare». Una signora ha chiesto: «Ma perché solo calciatori maschi? E il calcio femminile?» E allora Rizzo ha subito chiamato l’assessore Gennaccaro, che ha dato l’ok. Così, in corso d’opera si è inserita una immagine di calcio femminile. E ne arriveranno anche di bambini che giocano. «L’opera dev’essere quanto più possibile inclusiva».

L’architetto Sergio Berantelli, Lavori pubblici, ha tenuto a sottolineare: «Per il Druso si è fatto un gran investimento. Vogliamo che sia vissuto dall’intera cittadinanza, dentro per la partita ma anche fuori. Sul davanti, dove entrano i tifosi nostrani, c’è il frontone storico, ben visibile. Qui, con questa modalità, abbiamo voluto evidenziare che c’è uno stadio, non è solo un retro. In accordo col progettista Dejaco, vogliamo far capire che una partita dev’essere sempre una festa. Qui, in arrivo dai parcheggi di viale Trento, accederanno i tifosi ospiti. Noi dalla facciata li accogliamo dando loro la mano». DA.PA.













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