Stocker, due leggi per cambiare la sanità

Previsti il direttivo aziendale e il governo clinico con i primari. Si mira ad eliminare i doppioni e realizzare economie di scala


di Massimiliano Bona


BOLZANO. Incassato venerdì sera il via libera del partito - non senza mugugni soprattutto in periferia - l'assessora provinciale della Volkspartei Martha Stocker porterà domani in giunta due delibere (due leggi con tanto di articolati ndr) in grado potenzialmente di cambiare faccia alla sanità altoatesina, almeno nel medio-lungo periodo.

Ma soprattutto di realizzare economie di scala e tagliare inutili doppioni. Un esempio? La scelta dei quattro direttori dei comprensori sanitari (Bolzano, Merano, Brunico e Bressanone) spetterá direttamente al direttore generale e la relativa delibera, sentita la giunta provinciale, sarà adottata direttamente dall'Azienda sanitaria. La forma, spesso, è sostanza.

Ma ci saranno anche organismi nuovi di zecca, come il direttivo aziendale, il "governo clinico" con il coinvolgimento diretto dei primari e un organismo a parte in cui saranno coinvolti il direttore sanitario, il direttore tecnico-assistenziale e il direttore amministrativo. Si cercherà, poi, di chiarire nel dettaglio il ruolo dei Distretti e molto altro ancora. Una piccola rivoluzione, attesa dai tempi di Otto Saurer, ma che probabilmente riuscirà ad avviare concretamente solo Martha Stocker. I frutti li raccoglierà, probabilmente, chi le subentrerà nell’esecutivo provinciale dal 2018.

Assessora, questa riforma dá più poteri al direttore generale?

«L'idea di fondo è quella di realizzare un'azienda con una testa unica, in grado di superare la logica dei comprensori, almeno nelle scelte strategiche».

Anche per realizzare economie di scala ed eliminare i doppioni?

«Il tema dei costi non è sicuramente un aspetto secondario. E le economie di scala ci serviranno anche per recuperare risorse a vantaggio dei pazienti e del servizio. Ma anche i supporti informatici saranno uguali per tutti. Un'unica piattaforma condivisa. Oggi non è ancora così ma ci stiamo arrivando. Un passo dopo l'altro».

E i mugugni della periferia che teme di perdere il controllo?

«Ascoltiamo tutti, come è giusto che sia, ma poi dobbiamo tirare le somme. Tanto a Bolzano quanto nelle valli».

Servivano davvero nuovi organismi come il “direttivo aziendale” e il “governo clinico”?

«Si, perché favoriranno un confronto sistematico tra le varie anime dell'Azienda sanitaria. Per quanto attiene il governo clinico, ad esempio, il contributo dei primari sarà fondamentale. Il direttivo aziendale avrà anche il compito di fare sintesi».

Domani in giunta si aspetta la strada spianata?

«Ne abbiamo discusso a fondo ma anche a lungo. È il momento di passare alla fase operativa».

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