Strada di Antersasc, dalla Commissione un altro e deciso “no”
L’organo provinciale di tutela paesaggio boccia il progetto: «Non è necessario realizzare un sentiero trattorabile»
SAN MARTINO IN BADIA. Quella che potrebbe essere la mazzata finale per le future speranze di realizzazione di un sentiero che allacci la malga di Antersasc, la cosiddetta “variante Val” nei comuni di San Martino in Badia e di Badia, è stata inferta ieri dalla II Commissione provinciale alla tutela del paesaggio, presieduta dall’architetto Adriano Oggiano.
L’organismo ha respinto anche il sunnominato progetto di variante, esaminato nella seduta di ieri. In alternativa al pregetto fermato dal Tar, la nuova proposta prevedeva la realizzazione di un sentiero trattorabile lungo circa 860 metri lineari, con un nuovo tracciato, più basso rispetto al precedente. Secondo la Commisione, però, anche il nuovo sentiero tracciato si snoderebbe in un’area protetta tre volte: verrebbe infatti a passare all’interno del Parco naturale Puez-Odle, in un luogo incontaminato e in una zona individuata quale sito Natura 2000, inserita inoltre tra quelli eletti dall’Unesco a patrimonio dell’umanità.
Nella spiegazione, il progetto Antersasc II nella sua “Variante 2012”, corrisponderebbe più o meno al primo progetto del 2008. Rispetto a quello, nel nuovo progetto non verrebbero più realizzati solo gli ultimi 300 metri del sentiero e il committente non ha preso in considerazione la soluzione di compromesso individuata nell’aprile 2011 per un tracciato meno ampio.
Secondo la Commissione, ciò non comporta quindi alcuna miglioria del progetto che era già stato respinto il 23 settembre 2008. Del resto, come sottolinea la Commissione, «la malga dispone già di un sentiero forestale sistemato di recente fino alla località Plan da Locia e mancherebbero quindi solo gli ultimi 1.160 metri lineari. con150 metri di dislivello.
Se da un lato il risanamento pensato per la malga risulta essere sensato, non risulta però necessaria la realizzazione di un sentiero trattorabile per il risanamento stesso, come dimostrano esempi analoghi.Il tratto interessato dagli interventi comprende zone ripide e rocciose; l’area è incontaminata e l’allacciamento della malga indurrebbe una più intensa attività sia di malga che di sfruttamento forestale e anche un maggiore uso per attività ricreative di disturbo per habitat vitali intatti».
Infine, per la Ripartizione beni culturali l’area presenterebbe aspetti interessanti anche dal punto di vista archeologico.
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