“Strage” di alberi L’ira di San Giacomo a difesa degli olmi
Abitanti polemici con la scelta di abbattere le piante Gagliardini: «Portavano parassiti alle proprietà vicine»
LAIVES. E' vivo lo sconcerto di diversi cittadini che abitano a San Giacomo, dopo avere assisito all'eliminazione di una decina di grandi piante (si tratta di olmi) che erano nello spazio sterrato davanti all'ingresso della chiesa, spazio proprietà della parrocchia e in predicato di essere trasferito al Comune di Laives. Dino Gagliardini, assessore comunale all'ambiente uscente, spiega che il taglio è stato deciso in seguito alla constatazione che quelle piante diffondevano parassiti nelle proprietà tutto attorno e garantisce che lo spazio comunque verrà presto risistemato.
Scrive, però, una signora residente: «Vivo di fronte alla chiesa di San Giacomo da dieci anni e sono sempre stata innamorata di quegli alberi altissimi, rifugio di tanti uccellini e simbolo di una natura a dir poco miracolosa. Con la loro chioma, infatti, assicuravano una fresca ombra estiva tanto da sembrare di vivere nel verde. Erano il mio orgoglio e non mi hanno dato mai fastidio, anzi direi tanta protezione e beneficio. Ho sempre considerato il parco della chiesa di San Giacomo come un punto fermo di riferimento per tutti proprio per l'atmosfera quasi magica che creavano quegli splendidi alberi. Per me è stata quindi una spiacevole sorpresa, anche perché totalmente inaspettata e a mio avviso infondata. Tengo a precisare di non fare assolutamente parte di quei vicini che si lamentavano degli alberi e anzi non posso capire come abbiano potuto permettere un massacro del genere. Ritengo, infine, che una cura adeguata degli stessi con la giusta potatura sarebbe stata la soluzione doverosa, ora però è troppo tardi e non posso che rimpiangerli. Peccato avrei fatto di tutto per salvarli se qualcuno mi avesse informata».
Stesso tenore per un altro cittadino: «Si trattava di piante con un’importante funzione per i volatili qui intorno. Il sospetto è che questi alberi siano stati abbattuti perchè facevano troppa ombra e a qualcuno dava fastidio. Una decisione inaccettabile e che deturpa il nostro contesto urbano».
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