Strappo nel Pdl a BolzanoNasce il gruppo Holzmann

Paolo Bertolucci ha costituito ieri il gruppo «Popolo della libertà» in Comune. Con Bertolucci siederanno gli altri cinque eletti del gruppo Holzmann. Bruciato sul tempo il gruppo Biancofiore-Urzì, che non aderirà e presenterà un’altra sigla



BOLZANO. Il primo strappo nel Pdl è fatto. Paolo Bertolucci ha costituito ieri il gruppo «Popolo della libertà» in Comune. Con Bertolucci siederanno gli altri cinque eletti del gruppo Holzmann. Bruciato sul tempo il gruppo Biancofiore-Urzì, che non aderirà e presenterà un’altra sigla. Sul futuro del partito interviene Maurizio Gasparri, ribadendo la sua vicinanza a Giorgio Holzmann: «I coordinatori nazionali la pensano come me».
 Sarà l’Ufficio di presidenza del Pdl a Roma a decidere la sorte del partito dopo il flop elettorale: se ci sarà un commissariamento, un nuovo coordinatore provinciale o si proseguirà con la co-gestione di Michaela Biancofiore e Alberto Sigismondi fino al congresso. Michaela Biancofiore ribadisce «i ministri e il presidente Silvio Berlusconi sanno cosa è accaduto in campagna elettorale». Ma Maurizio Gasparri, presidente dei senatori Pdl, contestatissimo dal gruppo Biancofiore-Urzì per la partecipazione alla campagna elettorale di Carmelo Genovese a Merano, attacca a sua volta. Anche Gasparri fa parte dell’Ufficio di presidenza e anticipa: «La mia opinione sulla gestione in Alto Adige è nota ed è condivisa a Roma». Condivisa da chi? «Anche dai tre coordinatori nazionali». E rincara ricordando l’intervista al Giornale in cui citava il coordinatore Bondi, secondo cui «la Biancofiore è pazza». Gasparri fa sapere: «Bondi mi ha ridetto le stesse cose». Senza esclusione di colpi. E Michaela Biancofiore reagisce: «Sono una banda organizzata. E’ pacifico che faremo un gruppo a parte in consiglio comunale, perché ci divide tutto, stile e linea politica».
 E’ stato Paolo Bertolucci, ex capogruppo del Pdl in consiglio comunale, a depositare ieri mattina in Comune il nome del gruppo «Popolo della libertà», che presiederà ancora: con Bertolucci, Vitantonio Gambetti (vice), Giorgio Holzmann, Fernando Pontecorvo, Alberto Sigismondi e Massimo Berloffa. «Siederemo lontani anche fisicamente dagli altri», fanno sapere.
 Spiazzati gli altri cinque consiglieri eletti nella lista Pdl: la stessa Biancofiore, Alessandro Urzì, Enrico Lillo, Mario Tagnin e Jose Castrejon.
 Enrico Lillo aveva annunciato: «Avremo il nostro gruppo in Comune». Ieri mattina si è trovato di fronte al fatto compiuto del gruppo avversario. Hanno provato a loro volta a depositare il nome, ma gli uffici erano ormai chiusi. Torneranno martedì. Lillo attacca: «E’ sotto gli occhi di tutti che siamo due gruppi separati, non solo in Comune. Speriamo che questa novità spinga Roma a decidere al più presto».
 Chi ha mosso il primo passo però non accetta di passare per l’autore del primo vero strappo.
 Così Bertolucci spiega: «Abbiamo solo preso atto della volontà dei biancofioristi di avere un proprio gruppo e agito di conseguenza». Così Holzmann: «Le porte sono aperte per tutti e anche la nomina di Bertolucci non deve per forza essere definitiva: è stato indicato il suo nome per costituire il gruppo. Se gli altri consiglieri decideranno altrimenti, si prenderanno la responsabilità di formare un altro gruppo e non aderire al “Popolo della libertà”». Berloffa senza giri di parole: «Se qualcuno vuole unirsi a noi, ben venga, tanto siamo in maggioranza. Altrimenti spero che potremo collaborare ugualmente, perché con alcuni di loro i rapporti non sono così tesi». Urzì respinge tutto al mittente: «Hanno costituito il gruppo senza farci neppure una telefonata. E’ il loro stile, come del resto Mauro Minniti si è iscritto in Regione al gruppo del Pdl trentino». Anche Urzì incalza Roma: «Il commissariamento è la scelta più plausibile, ma al più presto devono autorizzarci ad organizzare il congresso. E soprattutto i probiviri devono punire esemplarmente chi ha voluto organizzare una contro campagna elettorale». (fr.g.)

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