Strattona bimbo autistico Custode a processo

Il ragazzino (8 anni) giocando ha rotto un vaso dell’Abbazia di Novacella Il giardiniere del convento ha perso il controllo. Un testimone: «Era ubriaco»


di Massimiliano Bona


BRESSANONE. Un dipendente (con ogni probabilità il custode) dell’Abbazia di Novacella questa mattina sarà chiamato a rispondere davanti al giudice di pace di Bressanone dei reati di percosse e ingiurie nei confronti di un bambino autistico di 8 anni, il cui unico torto sembra essere stato quello di aver fatto cadere a terra un vaso di fiori durante una passeggiata assieme ai genitori. La famigliola, che vive a Senigallia, in provincia di Ancona, nel settembre 2009 era venuta a trascorrere un breve periodo di vacanza a Maranza, nel Comune di Rio Pusteria. I genitori, una volta arrivati in prossimità dell’Abbazia, si sono accorti che il ragazzino aveva rovesciato involontariamente un vaso di fiori che, cadendo a terra, si è rotto. Il fatto, in sè non particolarmente grave, avrebbe fatto letteralmente infuriare il custode, un 63enne di Villandro, che in base alla ricostruzione dei carabinieri avrebbe strattonato e insultato il piccolo tanto da farlo piangere per parecchi minuti. E a nulla sarebbero serviti gli inviti del padre e della madre che, accorsi sul posto, hanno spiegato al custode le difficoltà del piccolo, pregandolo di smetterla. La situazione, però, è degenerata al punto che a chiamare i carabinieri sono stati alcuni turisti di passaggio, spaventati per le condizioni del bambino e stupiti dalla rabbia del custode. Quest’ultimo, tra l’altro, continuava a ripetere a voce alta di voler chiedere i danni per la rottura del vaso. La famiglia, difesa dall’avvocato Simeone Sardella, sembra intenzionata a contestatare questa mattina al custode anche il reato di violenza privata.

I testimoni. Tra i testimoni oculari - una donna di Busto Arsizio, un turista svizzero e un pugliese residente a Bolzano - spicca la deposizione resa proprio dal 53 tarantino. «Il ragazzino - spiega - era vicino al giardiniere del convento, quando - giocando - ha fatto cadere un po’ di terra e delle foglie. Il custode si è alterato afferrando il ragazzino per le braccia e gli ha urlato qualcosa che non ho capito bene». I genitori hanno cercato di far ragionare il dipendente dell’Abbazia ma non c’è stato nulla da fare. «Continuava ad inveire contro la famiglia. Visto che la mamma era in lacrime e la situazione non si placava ho chiamato i carabinieri. Il giardiniere probabilmente era ubriaco».

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