La manifestazione  

Studenti al ponte giallo, nasce un caso politico

Bolzano. «Accoglienza è stupro». «Migrante arrogante pericolo costante». «Porti chiusi parchi aperti». «Stranieri nelle piazze, stupratori alle stazioni, li vogliono i compagni, li pagano i padroni»....



Bolzano. «Accoglienza è stupro». «Migrante arrogante pericolo costante». «Porti chiusi parchi aperti». «Stranieri nelle piazze, stupratori alle stazioni, li vogliono i compagni, li pagano i padroni». Il tema della manifestazione di ieri doveva essere La violenza sulle donne dopo l’ignobile stupro al ponte giallo, invece si è trasformato in un corteo di estrema destra contro i migranti e qualsiasi forma di accoglienza. «Qui non c’entra la politica – ha spiegato Francesco Bragadin, l’insegnante tra gli organizzatori dell’iniziativa – perché l’unico scopo di questo corteo era quello di esprimere solidarietà alla ragazza rimasta vittima di violenza, proprio qui, alle 14.30 di un giorno normale, in una città come Bolzano». Di diverso avviso, però, molti studenti che, ieri mattina, erano arrivati in piazza Vittoria per prendere parte al corteo, ma non hanno affatto gradito il tono di alcuni slogan e il “taglio” politico dato alla manifestazione. Alcuni di loro hanno deciso di non partecipare, altri lo hanno fatto, ma storcendo il naso e dissociandosi subito da certe esternazioni. «Avevamo aderito volentieri – spiega Lorenzo Campaner, rappresentante del liceo scientifico Torricelli – ma poi abbiamo capito che la manifestazione era politicizzata da CasaPound e che i ragazzi erano stati strumentalizzati. Eravamo lì per esprimere solidarietà ad una studentessa, ad una nostra coetanea vittima di una violenza, invece, ci siamo trovati slogan cartelli con scritte dal contenuto razzista che non condividiamo affatto. Per questo, ci dissociamo dal corteo».

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