Sull’Hotel Terme Rösch fa dietrofront «È un bel progetto»

Ma in aula si scatena la bagarre dopo che in passato tutti avevano votato contro l’ampliamento dell’immobile


di Giuseppe Rossi


MERANO. Porta con se uno strascico polemico che parte anche dai Verdi meranesi il via libera al progetto di innalzamento di un piano dell'hotel Terme, deliberato dalla giunta provinciale in aperto contrasto con il parere non vincolante del consiglio comunale di Merano. Giusto un mese fa, il 22 luglio, il consesso presieduto da Francesca Schir all'unanimità aveva detto no alla modifica del piano di attuazione della zona per strutture sovracomunali incastrata nel cuore di Merano e aveva chiesto alla Provincia di non approvare quel progetto. Un mese dopo, il piano di attuazione è approvato definitivamente dalla giunta provinciale, ma ottiene anche un importante riconoscimento da parte della commissione tutela paesaggio, che evidentemente non ha ritenuto di giudicare dannoso il piano in più dell'hotel Terme nell'orizzonte di Merano. Ma ecco lo strascico polemico.

Tutto nasce dal comportamento del sindaco Paul Rösch, invitato a partecipare alla seduta del 13 agosto della commissione paesaggio provinciale. Tutti i presenti si attendono che Paul Roesch ribadisca il no di Merano, ma dopo aver visionato il progetto, il primo cittadino compie una capriola da esperto circense e tra la sorpresa dei presenti da il suo parere favorevole, sconfessando di fatto il voto del consiglio comunale, che quella proposta di innalzamento di un piano dell'hotel Terme, per far posto a un nuovo centro wellness con grandi vetrare, la aveva bocciata all'unanimità meno di un mese prima. Apriti cielo. L'altra sera in consiglio comunale, convocato per scegliere i propri rappresentanti nel Burgraviato, si è scatenata la bufera contro il comportamento del sindaco. «Una presa in giro verso gli elettori e verso le istituzioni - ha tuonato David Augscheller di Sinistra ecosociale - e siamo irritati dal suo comportamento. Un mese fa abbiamo votato all'unanimità contro l'innalzamento delle Terme e lei, mi chiedo con quale diritto, ha aggirato quel voto, esprimendo parere favorevole in Provincia. Mi irrita il disprezzo della Provincia verso il nostro consiglio comunale. Non ci hanno fatto vedere alcun progetto, mentre lei in commissione paesaggio ha visto e deciso per noi. Ma stiamo scherzando. A cosa serve il nostro voto e il consiglio comunale? Lei ha ha tradito la fiducia dei meranesi e del consiglio che si era espresso chiaramente". Andrea Casolari della Civica è esterrefatto dal comportamento di Rösch.

«Tutti gli organismi comunali hanno votato contro quel progetto, anche il consiglio comunale. E lei cosa fa? Invitato a Bolzano tradisce il voto dell'intero consiglio, votando come persona e non come sindaco. Il suo stesso partito, i Verdi, tramite il consigliere Kurt Duschek ha definito la sua decisione autonoma e irrispettosa del consiglio comunale». Il più sarcastico è Peter Enz (Svp). Ci immaginiamo cosa avrebbero fatto i Verdi se il suo comportamento l'avesse tenuto un sindaco Svp? Lei è il sindaco di Merano e questa sua funzione le impone di rappresentare il consiglio. Doveva portare a Bolzano la nostra decisione e basta, senza agire autonomamente. L'unico a difendere il sindaco è stato Toni Ladurner (Verdi). «Dobbiamo dividere la questione tra la procedura seguita dalla Provincia, che ci ha irritato - ha detto Ladurner - dal progetto in sé, se sia positivo o meno per la città. Il sindaco ha cambiato la posizione nell'interesse della città e del suo progresso economico e culturale». E infine Paul Rösch. «Il consiglio comunale si era espresso contro quel parere - ha detto il sindaco - per evidenziare l'arroganza della Provincia che ci chiedeva un parere senza farci vedere il progetto. A Bolzano io quel progetto l'ho visto nel dettaglio e mi sono convinto che sarà un bel progetto per Merano. Vedendolo avreste pensato come me. Sono riuscito a ottenere che la Provincia quel progetto lo presenti al consiglio». Una presentazione inutile, visto che tanto da quel voto definitivo di assenso all'innalzamento dell'hotel Terme non si potrà più tornare indietro. Qualcuno però dovrà spiegare al sindaco, che forse non l'ha capito, che la democrazia non funziona così. Se un consiglio comunale si esprime, un sindaco, che tra il resto in quel consiglio ha votato anche lui contro, non può scavalcarlo. Ad altre latitudini, forse qualche forza politica su un fatto del genere avrebbe già presentato una mozione di sfiducia.













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