Svp a un passo dal Sociale Randi: «Potrei lasciare»

Altro incontro tra Stella alpina e Pd. Spagnolli: «Non decide il partito» Il compromesso possibile: la delega a Judith Peintner, non a Ladinser



BOLZANO. La Svp non cede sul sociale e la tensione con Pd e Spagnolli si impenna. Ieri ancora una seduta di trattative tra Pd e Svp. È andata in scena in consiglio provinciale, dove si trovava impegnato l’Obmann cittadino della Svp Dieter Steger. Spagnolli è stato in consiglio provinciale sia in mattinata (anche per parlare con l’assessore Theiner), che nel pomeriggio, con la delegazione del Pd, tra cui Mauro Randi, Sandro Repetto e Silvano Baratta.

La Svp ha messo in chiaro che sulla competenza al sociale non intende cedere. Inutile insistere. Ma per il Pd quella sul welfare non è una battaglia solo per mettere una bandiera sull’assessorato. E nella tensione della trattativa, Mauro Randi, già assessore alle Politiche sociali, prospetta il suo possibile strappo: «Non sono un uomo per tutte le stagioni. Potrei andarmene». Randi alza i toni perché nel Pd cresce la tentazione di chiudere il braccio di ferro, lasciando il welfare alla Svp e mettendo in sicurezza altre due deleghe pesanti che la Svp ha messo al centro della discussione, probabilmente come efficace strumento di pressione: urbanistica e cultura. In serata si è riunita l’assemblea del Pd e al termine della riunione un gruppo ristretto ha discusso di Bolzano. «Abbiamo dato mandato al sindaco Spagnolli di gestire questa situazione difficile», riferisce la segretaria Liliana Di Fede. Il Pd, annuncia la segretaria, punta ancora su Urbanistica e Sociale: «Sono le deleghe della scorsa consiliatura, deleghe importanti». Ma anche dopo la seduta sembra di capire che il Pd terrà duro fino a un momento prima di rompere. «Non si può tornare a votare per il sociale», riferisce qualcuno. Da parte sua, la Svp avrebbe lanciato una proposta di mediazione, affidare il sociale a Judith Kofler Peintner e non a Klaus Ladinser. La prima, esponente dell’ala sociale, è in ottimi rapporto anche con l’assessore Luigi Gallo (A sinistra per Bolzano). Il sociale a Ladinser, uomo dell’economia, porterebbe sulle barricate parte del Pd e la sinistra. «Non potremmo accettarlo», ha detto più volte Guido Margheri (Sel). Ladinser al sociale viene interpretato così da chi avversa questo scenario: «La sua missione è andare e tagliare i servizi per finanziare la riduzione delle tasse comunali, la promessa della Svp al proprio elettorato».

Così Randi prima di entrare in riunione: «Il Pd decida e sappia motivare agli elettori le proprie scelte e magari si chieda perché in Provincia la Svp mai si sognerebbe di cedere agli italiani le deleghe sul sociale. Non ho idea di quale sia la visione della Svp sul welfare. So qual è quella del Pd: no ai soldi in tasca, sì ai servizi». Decide il Pd? Spagnolli racconta una storia diversa: «Non decide il Pd». Il sindaco ricorda in questo modo che l’unico atto giuridicamente valido è quello che porterà la sua firma: il decreto con gli incarichi a ogni singolo assessore. Il sindaco sarebbe intenzionato a chiudere a breve. Ma Silvano Baratta, politico di esperienza, sostiene che non è necessario affannarsi: «Visto che dipenderà tutto dal voto su Benko, non ci vedrei nulla di male a tenere in sospeso le deleghe fino ad allora. Il sindaco può convocare le sedute di giunta e discutere con gli assessori i provvedimenti. Nel 1989 impiegammo due mesi per decidere le competenze». E Repetto non si stanca di chiedere: «Abbiamo o no una maggioranza? Di cosa stiamo parlando?». (fr.g.)

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