Svp, con la Lega a Bolzano Forza Italia per le europee 

Scontato lunedì l’ok alle trattative con il Carroccio. Si schiera anche Tiefenthaler Trattative con Tajani sul collegamento di lista per l’elezione di Dorfmann



BOLZANO. Giunta con la Lega a Bolzano, collegamento con Forza Italia per le elezioni europee: è questo il pacchetto che, salvo sorprese, dovrebbe uscire lunedì dalla seduta del Parteiausschuss della Svp. Con la seconda ipotesi che aiuterà a sbloccare il via libera alle trattative con la Lega, che vede ancora molte resistenze nella Svp. Lega da una parte, Forza Italia dall’altra, la Svp si avvia a una svolta storica nelle alleanze.

PALAZZO WIDMANN. Sulla giunta provinciale la strada è segnata. Con maggiore o minore mal di pancia, il parlamentino della Svp lunedì dovrebbe votare la Lega come partner con cui avviare le trattative per la giunta: l’obiettivo è un accordo tecnico su una serie di punti. I numeri interni al parlamentino escludono ormai che il presidente Arno Kompatscher e l’Obmann Philipp Achammer possano mettere ai voti la proposta a favore di Pd e Verdi. Grosso punto a favore della Lega, l’emendamento pro Raiffeisen approvato ieri in commissione al Senato. Subito dopo, partirà la discussione con la Lega sul «contratto» di governo. Sarà una fase complessa, in cui potranno emergere frizioni su punti sensibili come l’accoglienza o i temi etnici. Massimo Bessone ribadisce: «Per quanto mi riguarda, non accetterei di inserire nell’accordo forzature sul gruppo italiano». Quanto agli assessori, la Svp dovrebbe chiedere alle Lega di portare in giunta Rita Mattei, per garantire le quote rosa insieme a Waltraud Deeg. Non dovrebbero esserci ostacoli per la vice presidenza della giunta a Massimo Bessone, come più votato tra i quattro leghisti. Per le competenze, al momento in casa Svp sposano una linea minimale, con poche deleghe previste per il partner. Ma la Lega potrebbe alzare la posta: Roberto Calderoli è tenuto costantemente informato. Tra le voci influenti sul patto con la Lega, ecco Leo Tiefenthaler, presidente del Bauernbund: «È evidente che ci sono molti problemi rispetto alle posizioni della Lega sull’Europa, ma se guardiamo ai numeri, al governo a Roma e alla giunta trentina e regionale, allora la scelta pende verso la Lega».

GLI SCENARI EUROPEI. Pd e Lega hanno detto il «no» definitivo a un accordo provinciale Svp-Lega-Pd. A questo punto salta anche lo scenario prezioso per la Stella alpina del collegamento di lista con il Pd per la ricandidatura europea di Herbert Dorfmann. Escluso a priori il collegamento con la Lega, per le sue posizioni sovraniste, la Svp è avviata a un accordo con Forza Italia. Ci sono stati contatti sia di Dorfmann che di Achammer: gli interlocutori sono il forzista Antonio Tajani (presidente del parlamento europeo) e l’eurodeputato Lorenzo Cesa (segretario dell’Udc). Due interlocutori sotto il cappello del Ppe. Lo conferma Angelo Gennaccaro, referente locale dell’Udc: «L’idea è di una lista unica per le elezioni europee delle forze moderate italiane che si riconoscono nei valori del Partito popolare europeo: Forza Italia, Udc e altri ancora. Potrebbe non esserci neppure il simbolo di Forza Italia, ma un simbolo nuovo. In questo scenario un collegamenti di lista con la Svp sarebbe assolutamente naturale, visto che Dorfmann siede nel gruppo Ppe». La condizione è che il partito superi il 4 per cento a livello nazionale. Dorfmann commenta così le trattative in corso con Tajani e Cesa: «Esclusa anche da parte mia la Lega, resta solo la possibilità di una alleanza con forze europeiste, in grado di superare il 4%, il centrodestra “popolare” da un lato e il Pd dall’altro. Se il Pd si tira fuori, per noi diventa interessante l’eventuale alleanza “popolare” di alcuni partiti italiani. A questo si aggiunge che il candidato presidente della commissione europea lanciato dal Ppe è il bavarese Manfred Weber, con cui abbiamo rapporti stretti. E Tajani conosce bene il nostro territorio e le nostre esigenze».

IL «NODO» BIANCOFIORE. Se lo schema sarà Lega a Bolzano e Forza Italia per le europee, la Svp sposerà il centrodestra anche alle elezioni comunali del 2020? Ne è convinta Michaela Biancofiore (coordinatrice regionale di Forza Italia) che rivendica la primogenitura dell’idea: «Ho suggerito io a Tajani e ad alcuni interlocutori nella Svp il collegamento di lista della Svp con noi alle europee di maggio». Per la deputata non ci sono dubbi: «Finirà l’anomalia della Svp alleata del Pd e iscritta con noi al Ppe a Bruxelles. È ovvio che l’accordo dovrebbe estendersi anche alle comunali». Gelida la replica di Karl Zelller, vice Obmann della Svp: «Escludo che Biancofiore sia nostra interlocutrice, le discussioni si fanno altrove». Tira le conclusioni Gianclaudio Bressa, il senatore eletto da Pd e Svp: «Il Pd può solo proporre una alleanza con i Verdi in giunta e l’accordo per le europee. Fuori da questo perimetro c’è una nuova storia per la Svp». (fr.g.)

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