Svp-Pd, braccio di ferro sul posto al Senato

Le delegazioni si sono incontrate ieri per due volte, ma con un nulla di fatto Al candidato Frena, Theiner replica con Brugger: «Ci serve un bolzanino»


di Francesca Gonzato


BOLZANO. Nulla di fatto tra Svp e Pd sul candidato al Senato nel collegio Bolzano-Bassa Atesina. Ieri le delegazioni delle trattative si sono incontrate per due volte nella sede della Svp, alla mattina e nel tardo pomeriggio. All’uscita il commento è stato: «Nessun accordo ancora». Il braccio di ferro è sulla candidatura di Siegfried Brugger o Antonio Frena. Clima teso alla mattina, più sereno in serata, ma l’intesa sul candidato è tutta in salita. A complicare le carte sono stati i risultati delle primarie della Svp, che non contemplano candidati eleggibili di Bolzano, Oltradige o Bassa Atesina. I rappresentanti di quei comprensori ieri si sono fatti sentire durante la Parteileitung del pomeriggio. All’uscita l’Obman Richard Theiner alza le braccia e ammette: «Ho un problema». Un problema che immediatamente si ripercuote sul Pd. Gli scommettitori sostengono che alla fine sarà il Pd a cedere e che al Senato si ricostituirà la coppia Brugger-Zeller.

In quel caso Sel e Verdi presenteranno un proprio candidato: già si ragiona sul nome.

La lista Monti. La partita sul Senato coinvolge anche la Lista Monti, impegnata in trattative sia su Bolzano che su Trento. Ieri mattina, subito dopo il Pd, è arrivata in via Brennero la delegazione della Lista Monti guidata da Andrea Casolari. I montiani propongono una alleanza con la Svp sul collegio senatoriale di Bolzano. Chiedono di partecipare alla scelta del candidato e non solo, precisa Casolari: «Non pensiamo a un episodio singolo, legato alle elezioni, ma a un percorso da portare avanti nei prossimi anni. Chiediamo di essere riconosciuti come interlocutori nella gestione dell’autonomia». Sguardo puntato sulle prossime provinciali. Anche in questo caso l’alternativa è che la Lista Monti presenti un proprio candidato (Barbara Repetto e Giovanni Salghetti i nomi più citati). Nulla di fatto anche a Trento nel maxi vertice con partiti trentini e altoatesini su una ipotesi di accordo globale sul Senato: presenti, tra gli altri, Pd, Patt, Upt del montiano Lorenzo Dellai, Verdi, Udc e Psi.

Il Patt c’è. Tra le trattative andate invece a buon fine c’è quella tra Svp e Patt, deliberata ieri dalla Parteileitung. I due partiti autonomisti stringono l’alleanza elettorale, utile alla Svp per raggiungere il 20% dei voti a livello regionale necessari per tornare alla Camera. In cambio il patto riceverà il quarto e il sesto posto in lista.

La trattativa. Il segretario del Pd Antonio Frena si è recato ieri mattina alla Svp con il vice segretario Carlo Costa. Nell’incontro del pomeriggio con Frena e Costa è arrivata la vice segretaria Daniela Rossi. Come annunciato, il Pd ha chiesto alla Svp l’intesa su un proprio candidato nel collegio Bolzano-Bassa Atesina. La terna di nomi uscita dalla seduta della segreteria Pd è lo stesso Frena, Mauro De Pascalis e Karl Trojer. Ovviamente il nome sui cui il Pd scommette è quello del proprio segretario. La Svp fa muro. Le ragioni le spiega direttamente Theiner, che non si è ancora recato a Roma a firmare l’accordo con Bersani: «Le primarie sono andate molto bene, sono state un successo di adesioni da parte della nostra base (il 40,61% degli iscritti), ma si è creato un problema forte con Bolzano, Oltradige e Bassa Atesina». I candidati più votati nelle primarie per la Camera sono stati il venostano Albrecht Plangger, Renate Gebhard di Chiusa, il ladino Daniel Alfreider di Corvara. Si sono danneggiati a vicenda il bolzanino Klaus Ladinser e Manfred Schullian (Caldaro). Quest’ultimo è arrivato quarto alle primarie, ma quel posto nella lista andrà al Patt. Quindi per Schullian e Ladinser non c’è alcuna chance di elezione. A questo punto la Svp punta sul collegio senatoriale di Bolzano. È questo che Theiner, l’Obmann della Bassa Atesina Schiefer, Ladinser stesso e il capogruppo Pichler Rolle hanno spiegato alla delegazione Pd dopo la Parteileitung che ha dato all’Obman mandato di trattare ancora. Spiega Theiner: «Il patto con il Pd è importante, ma gli elettori di Bolzano, Bassa Atesina e Oltradige possono reagire male all’assenza totale di loro candidati. Dobbiamo essere molto attenti, se non vogliamo mancare l’obiettivo del 20% di voti». Pichler Rolle arriva a dire: «È probabile che il Pd bolzanino eleggerà Bressa e Gnecchi. Non bastano? Frena, Costa e Rossi replicano: «Dopo tre legislature con un senatore Svp, questa volta è giusto che il candidato sia nostro». Oggi la direzione nazionale del Pd varerà le liste della Camera e riprenderanno le trattative. Il sindaco Luigi Spagnolli si è dichiarato dispiaciuto per il risultato deludente del vicesindaco Ladinser, «che avrebbe meritato maggiore considerazione».

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