Tagli ai Caf: «730» più cari di sette euro

Lanciata una petizione online che ha raccolto 2.300 adesioni. Pirolo: assistenza fiscale a rischio per 134 mila altoatesini


di Massimiliano Bona


BOLZANO. Il bubbone, alla fine, è scoppiato. I tagli ai Caf inseriti dal Governo nella legge di stabilità sono destinati a ripercuotersi interamente sui contribuenti. «Se il Governo confermerà questa misura - sottolinea Marco Pirolo, coordinatore della Consulta dei Caf - saremo costretti ad aumentare mediamente di 7 euro il costo della dichiarazione dei redditi per ogni contribuente. Si passerà, mediamente, da 30 a 37 euro. Nel caso della Cgil passeremo da 27,50 a 34,50 euro. Soprattutto per le fasce più deboli della popolazione si tratta davvero di una stangata».

Anche per questo è stata lanciata una petizione online (www.cgil-agb.it) per convincere il Governo a cambiare idea. «Abbiamo - prosegue Pirolo - solo sette giorni di tempo. Ci siamo attivati in Alto Adige ma anche a livello nazionale. In poche ore sono già state raccolte 2.300 adesioni».

La legge di stabilità prevede - in tutta Italia - un taglio dei compensi per 100 milioni all’anno, un terzo del totale, e mette a rischio la sopravvivenza dei Caf. All’orizzonte si profila dunque una stangata sulla pelle dei più deboli. «Tra i servizi a rischio ci sono l'aiuto nella compilazione del modello Isee, le consulenze per l’acquisto della casa e le detrazioni per le ristrutturazioni».

In Alto Adige gli utenti interessati sono 134.483: questo è il dato fornito ieri dai Caf che aderiscono alla Consulta provinciale. Tra l’altro la previsione di spesa per il 2016 era già stata tagliata di altri 4 milioni e mezzo a fine 2014. «È evidente che con un taglio così importante dei compensi – afferma Pirolo, coordinatore della Consulta Caf della provincia di Bolzano - avremo serie difficoltà a garantire i servizi di assistenza fiscale, garantiti a una vasta platea di contribuenti. A soffrirne sarebbero soprattutto i ceti più deboli, ma anche le persone anziane che spesso non riescono ad orientarsi in ambito fiscale», commenta il coordinatore della Consulta.

Importanti ripercussioni potrebbero registrarsi anche sul progetto «730 precompilato». «Nel 2015, attraverso i Caf, è pervenuto il 93% delle dichiarazioni, mentre quelle inviate direttamente all’Agenzia delle Entrate, senza passare per un intermediario, sono state solamente il 7%». E tra chi aveva scelto il «fai da te» si sono registrate oltre 4 mila dichiarazioni errate, che i Caf hanno corretto in un secondo tempo.

In difesa dei Caf è stata attivata - a livello locale e nazionale - la petizione Non rimaniamo #SenzaCaf Change.org. La campagna #SenzaCaf è attiva anche sui social media. È possibile firmare anche sul sito www.cgil-agb.it

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